Quinto e ultimo appuntamento su Rai2, il prossimo lunedì 26 marzo alle ore 21.20 con “Boss in incognito”, il docu-reality prodotto in collaborazione con Endemol Shine Italy, condotto da Gabriele Corsi.
Suo il compito, in questa ultima edizione, non solo di narrare le gesta dei boss ma anche, e per la prima volta nella storia del programma, di affiancarli durante la loro avventura sotto copertura nei vari reparti dell’azienda.
Tra i protagonisti di questa puntata, l’imprenditore di origini sarde ma abruzzese di adozione, Bachisio Ledda, fondatore e presidente di Mail Express Group, azienda postale privata nata nel 1997 a Teramo. Il Gruppo, attivo nei servizi postali, di pagamento, finanziari e assicurativi, è presente sul territorio italiano da oltre 20 anni, con una rete strutturata di circa 300 agenzie e oltre 400.000 clienti, tra cui enti della pubblica amministrazione, banche e assicurazioni. Assieme a Ledda, altri quattro imprenditori, come lui già presenti nelle passate edizioni del seguitissimo programma, lavoreranno sotto mentite spoglie nell’azienda scelta per questa puntata: Eugenio Preatoni (Domina Vacanze), Guido Di Stefano (Maglificio Gransasso), Giuseppe Di Martino (Pastificio Di Martino) e Federico Lombardo di Monte Iato (Azienda Vinicola Firriato).
Nella sua avventura in incognito, Ledda parteciperà ad una puntata speciale ambientata ad Accumoli, paese colpito dal terremoto del 2016. Spacciandosi da aspirante dipendente del Salumificio Sano, azienda fondata da Gianfranco Castelli nel 1984, specializzata nella produzione di prosciutti e salumi, che ha il suo stabilimento nella cittadina immersa nella cornice verde tra i Monti della Laga e i Monti Sibillini. Il noto imprenditore Bachisio Ledda si calerà sotto mentite spoglie al fine di testimoniare l’importanza di iniziative del genere, con l’idea di riscoprire la cultura agroalimentare del territorio, tradizioni che altrimenti sarebbero andate perdute, specie quelle delle aree colpite dal sisma.
Una grande costante di questa edizione è l’umanità con cui si inquadrano i volti e le storie dei dipendenti, e in ciascuna puntata si lascia sempre intendere che vi sia una morale di fondo, ad esempio per quanto riguarda l’esito positivo per i dipendenti nel responso del boss fintanto da annullare completamente gli errori, gravi o meno che siano stati, dei lavoratori.
“Nonostante i danni subiti a seguito delle scosse lo stabilimento ha continuato a funzionare e a dare un importante segnale di voglia di ripresa all’intero territorio, dichiara Ledda, il “boss in incognito”, già protagonista nella terza edizione del programma, che ha subito sposato la causa di Castelli, per aiutarlo a dare un esempio di solidarietà agli abitanti delle zone terremotate, che affrontano il lavoro con amore e grande senso di responsabilità e che, nonostante i sacrifici e qualche difficoltà, continuano a guardare al futuro con positività.
Punto cardine del programma resta il racconto della straordinaria umanità di persone lontane dalla ribalta mediatica. La regia è di Alberto Di Pasquale, il programma è scritto da Yuri Grandone (capo progetto).