Questa mattina a L’Arca, il Laboratorio di Arti Contemporanee, è stata presentata BANKSY a Teramo, l’attesa mostra dedicata ad uno degli artisti più iconici del nuovo millennio, arrivata al polo espositivo cittadino con una selezione delle sue opere più famose ed enigmatiche. La mostra è a cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, promossa, patrocinata e finanziata dal Comune di Teramo, prodotta da MetaMorfosi Eventi e organizzata dalla Fondazione Bruno Ballone e MetaMorfosi Eventi.
Fino al 15 gennaio 2023 sarà in esposizione una selezione di serigrafie tra le più conosciute e simboliche di uno degli artisti più apprezzati del nostro secolo. Nel pomeriggio, alle 18, anche il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, visiterà la mostra che da domani poi aprirà al pubblico.
Sottolineando che l’artista noto come Banksy non è coinvolto in alcun modo nella mostra e non ha fornito alcuna approvazione o supporto né opere d’arte per questo progetto, organizzatori e curatori sottolineano che le opere sono state autenticate dopo essere state sottoposte a controlli di accuratezza e autenticità. “Banksy continua a superare i confini e a mettere in discussione la morale della società con il suo stile ironico, iconico e irriverente. La sua identità costituisce solo una piccola parte del mistero, poiché il suo lavoro è davvero l’iceberg metaforico che penetra in profondità nel cuore dell’umanità, di cui il suo lavoro graffia solo la superficie”, concludono i curatori.
“Inaugurare questa mostra ci riempie di orgoglio e di emozione – sottolinea il Sindaco Gianguido D’Alberto – e questo non solo perché oggi Teramo città capoluogo è diventata un vero e proprio punto di riferimento culturale oltre i confini regionali, ma anche per il valore aggiunto che questa esposizione ricopre in questo particolare momento storico. Con la forza prorompente della sua arte, con le sue opere di denuncia sociale e contro la guerra, non ultime quelle comparse nei giorni scorsi nelle strade Kiev in Ucraina, Banksy è sicuramente uno dei più grandi interpreti dei nostri tempi, capace di coinvolgere emotivamente lo spettatore e di farlo riflettere sui grandi temi della nostra epoca”.
Per l’assessore alla cultura Andrea Core “la mostra delle opere di Banksy che inauguriamo oggi rappresenta un passaggio fondamentale nel percorso di crescita e valorizzazione del tessuto culturale del nostro territorio. Ospitare a Teramo questa esposizione, che segue quelle delle opere di Montauti e Melarangelo, rappresenta un ulteriore upgrade per l’intera provincia, che apre Teramo città capoluogo e l’intero territorio a un pubblico fisiologicamente più ampio, proiettandoci sul panorama nazionale e confermando quella credibilità che abbiamo acquisito in questi anni grazie ad appuntamenti di eccezionale valore”.
“Il progetto espositivo originale che vede la luce all’ARCA, Laboratorio per le Arti Con- temporanee, nel cuore della città abruzzese, accompagna il visitatore a comprendere il senso “politico” e morale dell’arte di Banksy – commenta il presidente di MetaMorfosi Pietro Folena – In questa esposizione sono presenti alcuni dei messaggi più importanti della stagione del primo decennio di questo secolo, segnato dalle guerre in Afghanistan e in Iraq e dal terrorismo. Il lanciatore di fiori (Love is in the air, Flower Thrower) è uno dei messaggi pacifisti più universali di questo tempo, e ovviamente la Girl with balloon, accanto alla quale Banksy scrisse “c’è sempre una speranza”, è una poetica e potente rappresentazione delle emozioni in questo tempo complesso, al centro della quale c’è tutta l’incredibile forza sentimentale e creativa dell’infanzia”.
Aggiunge Agostino Ballone, presidente della Fondazione Bruno Ballone: “Con orgoglio la Fondazione Bruno Ballone presenta a Teramo una mostra di rilevanza nazionale di- mostrando ancora una volta che puntare in alto si può e si deve. Con l’auspicio che molte altre Associazioni e Fondazioni del territorio percorrano la traccia da noi solcata, auguro alla mostra Banksy a Teramo il successo che merita”.
Esposte alcune tra più iconiche dell’artista, quelle che ne hanno decretato la fama mon- diale. Tra queste: Girl with Balloon, Love is in the Air (Flower Thrower), Bomb Hugger, e Toxic Mary, Grin Reaper e Golf Sale.
GIRL WITH BALLOON La “ragazza con palloncino” è forse l’immagine più popolare di Banksy, votata nel 2017, in un sondaggio promosso da Samsung, come l’opera più amata dai britannici. Banksy dipinge per la prima volta Girl with Balloon, con la tecnica dello stencil, in forma non commissionata su un muro al lato di un ponte della zona di Southbank, Londra, nel 2004. L’artista firma l’opera su una cassetta elettrica, situata in basso a destra dell’opera, e accompagna l’immagine con un testo che recita: “C’è sem- pre una speranza”.
LOVE IS IN THE AIR conosciuta anche con il nome di Flower Thrower (Lanciatore di Fiori) appare per la prima volta nel 2003 come stencil non commissionato a Gerusa- lemme, sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi nell’area della West Bank. Nel corso dello stesso anno realizza l’edizione qui esposta su fondo rosso. Love Is In The Air cita e manipola l’immaginario degli attivisti durante le rivolte universitarie che attraversarono Stati Uniti e Gran Bretagna nel periodo del Vietnam, e prende il titolo da una famosa canzone, pubblicata nel 1977, del cantante australiano John Paul Young. Banksy trasfigura l’estetica e ribalta l’esito violento del giovane militante collocandogli nella mano una figura retorica evocativa di pace e bellezza: il mazzo di fiori.
LOVE RAT I topi sono tra i soggetti più rappresentati da Banksy che su di loro scrive: «Esistono senza permesso. Sono odiati, braccati e perseguitati. Vivono in una tranquilla disperazione tra la sporcizia. Eppure sono capaci di mettere in ginocchio intere civiltà». L’artista coglie un parallelismo tra i topi e la condizione dello street artist e ci mette in guardia dalle tranquille ma ambigue moltitudini. I topi di Banksy sono prelevati dall’im- maginario di un altro street artist, il francese Blek Le Rat, che nel corso degli anni Ottanta li dissemina per Parigi con una visione simile a quella dell’artista britannico. Il topo di Love Rat è rappresentato con un grande pennello in mano mentre ha terminato di tracciare il contorno di un cuore rosso su un muro invisibile. Il simbolismo suggerisce che la street art – non importa quanto insignificante possa sembrare a prima vista – è degna di amore e che questi piccoli contributi possono avere un impatto luminoso sulla comunità circostante.
TOXIC MARY/VIRGIN MARY Virgin Mary è anche nota come Toxic Mary a causa del simbolo del veleno sul biberon. Secondo alcuni l’immagine rappresenta una dura critica al ruolo della Religione nella Storia; secondo altri è una critica al modo in cui stiamo educando i nostri figli. L’opera riprende una Madonna con Bambino nello stile del Rina- scimento. L’immagine presenta delle colature che riportano un elemento peculiare della street art. É una tipica immagine popolare che Banksy sottopone ad un “détournement”. Si tratta di un processo che consente di sfruttare immagini già cristallizzate nella me- moria, manipolandole e collocando elementi che ne mettano in crisi il significato acqui- sito. L’opera viene presentata per la prima volta nel 2003 come dipinto a stencil su tela nel corso della mostra Turf War.
BOMB HUGGER è un’immagine che parla di guerra e quindi attualissima. Ha un titolo ufficiale e uno adottato dal pubblico: quello ufficiale è Bomb Love. Tuttavia il pubblico lo ha accolto come Bomb Hugger, ovvero, colei che abbraccia la bomba. L’immagine è stata pubblicata in 750 copie serigrafiche da Pictures On Walls, proprio durante le ma- nifestazioni in Gran Bretagna per criticare l’intervento congiunto con gli USA contro l’Iraq. Su uno sfondo rosa pop, una bambina abbraccia una bomba come se stesse abbracciando un orsacchiotto. L’artista sta parlando della guerra nella versione fornita dai governanti e dai media allo scopo di giustificare l’attacco all’Iraq, ovvero, una guerra per “esportare la democrazia”. L’immagine è stata riprodotta in vari formati, è apparsa sui muri di città europee tra cui Berlino, realizzata a stencil ma anche su cartelli distri- buiti al pubblico in occasione delle proteste antimilitariste. Seppur risalente al 2000, Banksy documenta alcune Bomb Hugger a stencil monocromo su muro pubblico nel 2003, realizzate nella zona est di Londra e poi a Brighton.
GRIN REAPER In mostra anche la particolarissima Grin Reaper, una serigrafia su carta del 2003. Il “tristo mietitore”, appellativo con cui viene chiamata la morte secondo in alcune mitologie occidentali, è uno dei primissimi stencil realizzati da Banksy nello spa- zio pubblico dall’artista. È apparso per la prima volta nel quartiere di Old Street a Lon- dra, dove Banksy ha realizzato diversi interventi. Purtroppo, questo lavoro – come molti altri – è stato cancellato nel corso della campagna anti-graffiti messa in atto dal comune di Londra del 2007. Banksy, tuttavia, ha riprodotto e messo in vendita questa immagine in una edizione serigrafica nel 2005, che contava 300 pezzi firmati. Quella esposta a Teramo è una di quelle trecento serigrafie.
GOLF SALE Golf Sale, un’altra serigrafia su carta del 2003, è una delle prime immagini pubblicate ufficialmente da Banksy. Non è mai stata realizzata come opera nello spazio pubblico, ma solo come serigrafia su carta e come stencil su vari supporti commerciali. La versione in bianco e nero di Banksy della celebre fotografia Tank Man scattata da Jeff Widener a Piazza Tienanmen in Cina nel 1989, propone il manifestante mentre segnala ai carri armati che poco lontano si tiene una svendita di materiale da golf. Nel black book Banging Your Head Against a Brick Wall l’artista scrive: «Non possiamo fare nulla per cambiare il mondo finché il capitalismo non si sgretola. Nel frattempo, do- vremmo andare tutti a fare acquisti per consolarci»