La Vallata del Vomano protagonista di un documentario prodotto dallo Spi-Cgil di Teramo

Il documentario “Dopo la primavera”, per la regia di David Fratini e la fotografia di Giuliano Felici,  prodotto dallo Spi-Cgil di Teramo in collaborazione con il mensile “LiberEtà” e con il patrocinio del Comune di Montorio al Vomano, attraversa l’Italia e riscuote successo di pubblico e di critica. Il documentario, della durata di 37 minuti, racconta del Piano del lavoro della Cgil degli anni ‘50, delle lotte del Vomano e di una delle sue principali protagoniste: la sindacalista Vera Finavera, impegnata nelle lotte di quegli anni, raccontata da chi l’ha conosciuta e ne ha evidenziato gli aspetti umani e sociali.

La storia è stata interamente girata nella provincia di Teramo ed è impreziosita dalle immagini della Vallata del Vomano, del suo fiume, del lago e della diga di Campotosto, ed  è punteggiata dalle interviste rese da Luigi Ponziani, Vladimiro Stella, Lucio Nallira, Giuliana Valente e Antonio Iovito.

Nel documentario, con la consulenza musicale di Carlo Di Silvestre e dall’esecuzione  dei brani di Ferenc Liszt della pianista Giovanna Karen Vagata, sono stati inseriti alcuni video d’epoca che sono stati forniti dalla direzione della Biblioteca provinciale “Delfico” di Teramo.

Nel corso del 2017, ha dichiarato il regista David Fratini, il documentario ha fatto parte della selezione ufficiale della XXI edizione del  “Valsusa Filmfest”, del Campania Film Festival e del Festival “IntimaLente”. Questi ultimi due Festival sono interamente dedicati ai documentari etnografici. Sabato scorso “Dopo la Primavera” è  stato proiettato a Potenza presso il Centro di  animazione culturale Antonio Arsitide, un centro che tra le sue attività, ci ha spiegato Emilio Gerardo Giugliano, si propone di sostenere iniziative culturali, sociali e politiche finalizzate a stimolare e rendere possibile, nel rispetto delle capacità e delle esigenze di ciascuno, l’interazione e la diffusione delle idee e dei saperi.

Al termine della proiezione il pubblico è intervenuto ponendo domande e riconoscendo alla storia una forza evocativa straordinaria e che richiama il forte legame con l’attualità. Un incontro interessante al quale hanno partecipato sia il regista del documentario che il segretario generale dello Spi di Teramo, Geppino Oleandro, che del progetto è stato l’ideatore.

 

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