Atri omaggia il suo primo sindaco Giuseppe Verdecchia con un busto in bronzo

Il prossimo sabato 22 aprile, alle 16.30, nella sala consiliare del Palazzo Duchi d’Acquaviva ad Atri sarà inaugurato il busto bronzeo del dottor Giuseppe Verdecchia.

L’iniziativa è patrocinata dall’associazione Culturale Giuseppe Verdecchia, dal Consiglio Regionale d’Abruzzo, dalla Provincia di Teramo, dal Comune di Atri e dalla Fondazione Tercas.

CHI ERA GIUSEPPE VERDECCHIA

Giuseppe Verdecchia fu una delle più importanti e interessanti figure del ‘900 abruzzese: veterinario di professione, fu pittore, scrittore, poeta, filosofo, ebanista, scultore, nonché primo Sindaco di Atri, ed ebbe un ruolo importante della Grande Storia d’Italia attraverso Padre Pio da Pietrelcina. Il legame tra la Famiglia Verdecchia, Padre Pio da Pietrelcina e “Casa Sollievo della Sofferenza” è oggi finalmente Storia.

Giuseppe Verdecchia fu parte attiva nel primissimo gruppo di persone che si riunirono a Pescara a casa del professor Federico D’Alfonso in Viale Gabriele D’Annunzio N° 21, oggi N° 23, 1° piano, partecipando di fatto ai primi Consigli di Amministrazione di “Casa Sollievo della Sofferenza”. Grazie a Giuseppe e Carlo Verdecchia Padre Pio poté procedere nella costruzione del suo ospedale a San Giovanni Rotondo. Con le nuove pratiche cartacee firmate dall’ingegner Gaetano Candelori nel 1947 arrivarono anche le prime somme di denaro da parte del Governo degli Stati Uniti d’America e i lavori poterono finalmente iniziare. La scoperta di questo importante passaggio storico nella costruzione dell’ospedale di Padre Pio, nonché nella storia di Atri e di Casoli d’Atri, è del Gruppo di Studio e Ricerche storiche coordinato dagli architetti di Foggia Dario Zingarelli e Gaetano Lombardi (ricerca dal titolo: “Le Opere di Architettura realizzate da Padre Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo (Foggia)” , che ha ritrovato a riguardo materiale documentale inedito. La testimonianza del figlio del Prof. Federico D’Alfonso, Pietro D’Alfonso, all’epoca aveva 10 anni, è importante perché quest’ultimo fu testimone oculare di quegli avvenimenti intercorsi tra Atri, Casoli di Atri e Pescara, svelandone per la prima volta i retroscena.

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