Il ‘Mosè in Egitto’ di Rossini si trasferisce in Cattedrale: la Stagione Lirica a Teramo e Atri

stagione_liricaTERAMO. Dai palcoscenici teatrali ai luoghi sacri per eccellenza della provincia teramana: le Cattedrali di Teramo e Atri. La Stagione Lirica della Fondazione Tercas cambia location e presenta il Mosè in Egitto di Gioacchino Rossini che, quest’anno, novità assoluta, sarà rappresentato nel suggestivo Duomo del capoluogo e della cittadina ducale.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina dal presidente Mario Nuzzo, che ha annunciato l’altra grande novità di questa 15esima edizione. Oltre alla rappresentazione rossiniana del prossimo aprile (il 21 a Teramo, il 22 ad Atri), ad ottobre sarà la volta di un’altra grande opera, il Manon Lescault di Giacomo Puccini.

“Due capolavori” ha spiegato il direttore artistico Massimiliano Stefanelli “che hanno dato vita ad un percorso culturale diverso: una apre, l’altra chiude la stagione del melodramma italiano”.

Sul palco, artisti di primo piano come Simone Alaimo (Mosè), Giuseppe Esposito (Faraone), Ekaterina Gaydanskaya (Amaltea), Cataldo Caputo (Osiride), Romina Casucci (Elcìa) e Angelo Villari (Aronne), magistralmente diretti dall’eclettico aldo Brancato, in arte gipeto.

“Una grande soddisfazione” ha commentato il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi. “In un momento difficile, la Fondazione è riuscita a mantenere alta la qualità. Mi sarebbe piaciuto ospitare queste rappresentazioni nel nuovo teatro, ma sappiamo tutti come è andata a finire. Garantisco, però, che non siamo rimasti con le mani in mano, ma stiano lavorando con la preziosa collaborazione della Fondazione”.

E dell’importanza della cultura nella società ha parlato lo stesso Nuzzo: “L’industria culturale è la prima in Europa in termini di fatturato. Se cominciassimo anche noi, nel nostro piccolo, a considerarla tale, allora i risultati sarebbero ancora più soddisfacenti. La cultura può rappresentare il motore dello sviluppo economico, lo sforzo è mettere insieme le idee innovative creando un’offerta di qualità per il territorio”.

Soddisfatto anche il vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Atri, Domenico Felicione: “La cultura è cibo per l’anima, in grado di accrescere il valore dell’uomo. E investire in cultura, nonostante il momento difficile che stiamo vivendo, è molto importante”.

L’appuntamento con il Mosè in Egitto è per il 21 aprile, alle ore 21, nella Cattedrale di Teramo ed il 22 aprile, sempre alle ore 21, nella Cattedrale di Atri.

L’evento è promosso in collaborazione con la Regione Abruzzo, la Provincia di Teramo, i due Comuni coinvolti, la Società Primo Riccitelli (produttore esecutivo) e l’Istituto Musicale Braga.

 

Il commento dell’assessore regionale Mauro Di Dalmazio. “Va salutata con soddisfazione e apprezzamento la riproposizione del progetto lirica della Fondazione Tercas, evento di assoluto pregio che indubbiamente contribuisce ad arricchire l’offerta culturale della città di Teramo e dell’intera provincia, ed è pertanto opportuno che venga consolidato nel segno della continuità, anche in considerazione della partecipazione di artisti teramani al progetto. Altrettanto opportuno è, peraltro, che i costi per l’ imponente progetto non vadano a discapito delle realtà culturali del territorio che, in un momento di generale e drammatica crisi finanziaria degli enti locali e della regione, proprio sul sostegno della Fondazione confidano per poter continuare nella loro attività di produzione e di offerta che alimenta da sempre il ricco tessuto culturale di questa provincia. In un momento di oggettiva difficoltà per le attività culturali è fondamentale mantenere vivi gli entusiasmi, gli slanci, le prospettive, le passioni e le energie di tutti coloro che a vario titolo propongono progetti validi, meritori e non autoreferenziali e va, pertanto, assolutamente scongiurato il rischio che mancati aumenti- o addirittura riduzioni- dei finanziamenti o il mancato sostegno a nuove ed apprezzabili idee possano ulteriormente demotivare associazioni ed operatori culturali. Se, come sembra, si dovesse manifestare la necessità di operare dei tagli, è auspicabile quindi che gli stessi non gravino sui progetti culturali e che vengano invece contenute le spese per il progetto lirica. Infatti, alcune migliaia di euro tagliati ad una associazione che con fatica cerca di quadrare il cerchio o il mancato finanziamento di nuovi progetti meritevoli rischierebbero di aggravare le già esistenti difficoltà di tantissime realtà culturali, mentre un contenimento delle spese ( molto ingenti) della lirica non inficerebbe la continuità ed il pregio del progetto e sarebbe sufficiente per dare risposte a molte, se non tutte, le esigenze del territorio. Conoscendo la sensibilità e l’attenzione sempre mostrate dalla Fondazione Tercas alle realtà culturali del territorio, sono certo che anche in questa occasione non mancherà di dare le risposte attese.

 

Marina Serra


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