Teramo, intervento di un docente di Unite su rivista internazionale

Una “Letter to the Editor” alla rivista scientifica internazionale “Scienze” per invitare ad un maggior approfondimento sulla scoperta di possibili legami tra batteri e prioni. Il docente di Patologia generale e Fisiopatologia veterinaria dell’Università di Teramo, Giovanni Di Guardo, ha pubblicato un intervento sul prestigioso magazine a seguito del grande clamore scientifico che aveva destato la notizia, pubblicata lo scorso 13 gennaio, di un probabile legame, in termini di filogenesi evolutiva, fra batteri e gli agenti biologici non convenzionali balzati agli onori della cronaca a seguito della scoperta del “morbo della mucca pazza” e della cosiddetta “variante della CJD”, la malattia umana conseguente alla sua esposizione.

Il lavoro in questione, a firma di Andy Yuan e di Ann Hochschild, della Harvard Medical School (Boston, USA), documenta la presenza, sin qui inedita nei microorganismi batterici a differenza dei lieviti, di un elemento genetico simil-prionico (Rho) nella specie Clostridium botulinum.

Pur trattandosi di un contributo di assoluta rilevanza scientifica, per Di Nardo “appare ancora prematuro concludere che la lunghissima storia evolutiva dei batteri si sia sviluppata parallelamente a quella dei prioni”.

Sarebbe opportuno in proposito”, ha aggiunto il docente teramano, “verificare la presenza di quello stesso elemento genetico simil-prionico in altri batteri evolutivamente e filogeneticamente correlati a Clostridium botolinum, senza peraltro trascurare la potenziale rilevanza scientifica e la grande utilità dei dati ‘comparativi’ che potrebbero scaturire dallo studio congiunto dei mitocondri, organuli cellulari ‘ubiquitari’ che hanno avuto origine nel corso dell’evoluzione a partire da ‘“proteobatteri endosimbionti’”.

La Letter di Giovanni Di Guardo può essere consultata/scaricata al link

http://science.sciencemag.org/content/355/6321/198/tab-e-letters.

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