Roseto, Lucio Villari ritira il Premio “Città delle Rose”

Villari_riceve_la_rosa_dal_Sindaco_Di_BonaventuraRoseto. “Una Nazione è tale quando si afferma nella difesa della libertà e dei diritti”. Così Lucio Villari, che ieri a Roseto ha ritirato il Premio Città delle Rose, ha risposto a quanti, in maniera acritica e retorica, contestano le celebrazioni dell’Unità d’Italia.


In controtendenza con le rivisitazioni critiche del Risorgimento come culla dei tanti mali dell’Italia postunitaria, nel suo ultimo saggio Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento (Laterza,)  Villari affronta il nodo tematico di una vera e  propria metamorfosi che la nostra condizione umana e civile, il nostro stesso essere uomini, ha vissuto nei giorni ardenti e fondamentali del Risorgimento. “Un libro di storia che si legge come un romanzo e che fa la sua apparizione in un momento assai caldo – ha scritto Walter Mauro nelle motivazioni – inserendosi nel dibattito a volte ambiguo e deludente attorno al quale è andato sviluppandosi il tema del 150° dell’Unità”.
Villari,  narratore di grande qualità,  ha voluto ricordare a giovani e meno giovani, cosa sono stati e cosa hanno significato quei giorni e quei tempi irripetibili, puntualizzando il progressivo ideale processo di attivazione di uno stato d’animo sorretto da una inesorabile volontà di risorgere  sullo slancio della libertà ritrovata e di una primavera luminosa vissuta  da una Italia, il cui senso della ribellione (“mi ribello dunque sono” gridava Albert Camus) possedeva in se il patrimonio ineguagliabile del sentimento romantico, struttura portante di una letteratura, così di frequente ricordata da Villari, che accompagnò i nostri giovani combattenti per la libertà con il supporto ineguagliabile del verso, della poesia.
“I giorni della lotta di liberazione risorgimentale sono stati  memorabili – ha affermato Villari – con centinaia di migliaia di italiani che cercarono di dare all’Italia qualcosa che non aveva mai avuto: la libertà. E la libertà vera, quella che significava diritti civili, giustizia sociale. Valori che con la libertà sono in stretto contatto”.
Con la Rosa d’argento e il premio in denaro, Villari ha ricevuto dal Sindaco Di Bonaventura e dall’Assessore Di Girolamo, una riproduzione de Il ciabattino di Pasquale Celommi e  un’opera dell’artista Enea Cetrullo.

 

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