Spoltore, gemellaggio con Borgo Caspoli per ricordare Michelina Di Cesare

Spoltore. ‘Le notti della brigante’ e ‘Campo dei briganti’: due eventi celebrati ogni anno rispettivamente a Borgo Case Troiano e a Caspoli, frazione di Mignano Montelungo (Caserta), che lo scorso sabato 2 settembre sono stati suggellati da un gemellaggio.

Il gemellaggio in questione, stretto dall’associazione Fontevecchia e dal Borgo di Caspoli, nasce in memoria della brigantessa Michelina Di Cesare, ricordata ogni anno durante il festival ‘Notti della brigante’ e originaria della frazione del casertano, dove la stessa associazione Fontevecchia ha portato anche un’appendice dell’edizione 2017 del Festival.

“Il Festival ‘Notti della Brigante’ ci ha consentito, negli ultimi sette anni, di scoprire un pezzo della storia della nostra terra e di stringere collaborazioni importanti con realtà che si occupano di raccontare e far conoscere quella storia, senza intenti nostalgici, ma esclusivamente per sottolineare il legame con le nostre radici”, ha ricordato il presidente dell’associazione Fontevecchia, Luciano Troiano.

“E tra queste realtà spicca il Museo Historicus di Caspoli, il Primo Museo sulla Seconda Guerra Mondiale, riconosciuto dal Ministero per i Beni Culturali. Per l’occasione a Mignano abbiamo portato le nostre zampogne d’Abruzzo, con Settimio Rapposelli che, a conclusione della visita nella casa natale della Brigantessa Di Cesare ha eseguito ‘Il Saluto a Michelina’”.

“Michelina non era un’eroina e non avrebbe voluto esserlo”, ha ricordato il direttore del Museo Historicus ai presenti, “ma era una ragazza giovanissima, come tante altre, che si è ritrovata a dover difendere la sua terra, il suo regno, e semplicemente non si è tirata indietro, è scesa in campo divenendo una ‘capobanda’, ovvero assumendo un ruolo di comando anche di gruppi di briganti uomini che le riconoscevano autorevolezza”.

“A 27 anni è stata tradita da qualcuno che ben conosceva i suoi nascondigli sul Monte Morrone, è stata catturata, uccisa con diversi colpi di fucile e le testimonianze raccontano di come il suo corpo vilipeso sia stato addirittura esposto in piazza affinchè fosse di monito a testimoniare qual era il destino dei briganti”.

Nulla di più sbagliato però voler accomunare la figura di Michelina Di Cesare a quello delle ‘prime femministe’”, specifica il direttore. “Michelina, così come le donne dell’epoca, non avevano bisogno di rivendicare alcunché, visto che nel territorio di Mignano c’erano fabbriche in cui trovavano occupazione tanto gli uomini quanto le donne, considerati pari in tutto. Dunque quella che fu la storia del brigantaggio non va mai attualizzata. Quella era la battaglia per la difesa di un regno in cui i perdenti sono rimasti, gli sconfitti sono morti o sono emigrati”.

La giornata a Caspoli è proseguita sempre con l’Associazione Fontevecchia che ha presentato il volume ‘Abbasso la Lega Nord’, di Massimo Carulli, già protagonista della seconda serata di Notti della Brigante, dove l’autore ha esposto per la prima volta le tavole del suo fumetto brigantesco, poi portate anche a Torricella Peligna in occasione del Festival dedicato a John Fante.

Presente all’evento il sindaco di Mignano Montelungo, Antonio Verdone, che ha ringraziato l’associazione Fontevecchia per la “splendida manifestazione dedicata alla ‘brigantozza Michelina’ consentendo il gemellaggio tra Mignano e Spoltore, la città che peraltro ospita l’unico monumento alla brigantessa esistente in Italia”.

E lo stesso sindaco Verdone ha assicurato la sua presenza nell’edizione 2018 di Notti della Brigante, in occasione delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario della morte di Michelina Di Cesare, in fase di preparazione.

Intanto nel periodo autunnale l’Associazione Fontevecchia sarà protagonista di una lunga serie di collaborazioni. Per fine ottobre l’Associazione porterà a Napoli, con l’Associazione ‘I Sedili di Napoli’, la processione dei Frati Morti, uno dei momenti clou dell’evento ‘La Tavola dei Morti’ che, come sempre, si svolgerà tra il primo e il 2 novembre, in modo da esportare un pezzo delle tradizioni abruzzesi anche in terra campana e favorirne la conoscenza e la divulgazione.

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