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Chieti, ‘Per il Giorno della Memoria’ all’Auditorium Cianfarani

Chieti. L’Associazione Chieti nuova 3 febbraio, in collaborazione con l’Unitre-Chieti, l’Istituto Tecnico “F. Galiani-R.de Sterlich”, il Liceo Classico “G. B. Vico”, l’Istituto di Istruzione Superiore “Luigi di Savoia”, l’Istituto Professionale “U. Pomilio”, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Polo Museale dell’Abruzzo nell’ambito della Diciottesima edizione del progetto “Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria”, Per il Giorno della Memoria, promuove lo Spettacolo Teatrale “Liliana Segre sopravvissuta ad Auschwitz si racconta”, a cura del Teatro del Krak di Ortona, con Serena Di Gregorio, testo e regia di Antonio Tucci, Martedì 30 gennaio 2018, ore 10.30, per le Scuole, ore 18,00, per il pubblico, presso l’Auditorium V. Cianfarani, Parco Archeologico della Civitella – Chieti. Ingresso euro 5.00.

 Dato il gran numero di richieste da parte delle Scuole, ci sarà, per gli studenti, la replica dello spettacolo Mercoledì 31 gennaio, alle ore 10,30, presso l’auditorium V. Cianfarani.

 Note di regia. “Erede della memoria è colui che ascolta”, ci ha detto Liliana Segre quando, con l’attrice Serena Di Gregorio, L’abbiamo incontrata, nel mese di ottobre, nella sua casa milanese. “Ascoltare” dalla viva voce di Liliana Segre la Sua testimonianza, ci ha convinti quanto sia importante e anche necessario portare in scena i Suoi racconti: la tragedia della Shoah, ma anche le conseguenze delle leggi razziali in Italia, spesso sottaciute. Oggi si vanno sempre più diffondendo forme di razzismo, di intolleranza e di violenza verso i “diversi”, di cancellazione umana, alimentate oltretutto da situazioni di disagio nel mondo del lavoro e dai fenomeni migratori verso l’Europa: da un momento all’altro possono aprire la via a nuove tragedie. La memoria della Shoah può servire a favorire iniziative per reagire ai massacri del nostro tempo.

 Lo spettacolo raccoglie e trasmette le memorie di una testimone d’eccezione in una narrazione cruda e commovente, ripercorrendo la Sua infanzia, il rapporto con l’adorato papà Alberto, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera e la gioia ritrovata grazie all’amore del marito Alfredo e ai tre figli. Un lavoro teatrale per offrire ai giovani l’opportunità di non dimenticare la tragedia della Shoah, definita dal premio Nobel Elie Wiesel come “La più grande tragedia della storia”.

Info: www.chietinuova3febbraio.it; facebook.com/chietinuova3febbraio