Tutti gli amanti del cinema nostrano conoscono Bombolo, l’attore comico che ha rivoluzionato il settore. Le sue smorfie sono indimenticabili
Impossibile non conoscerlo, specie per chiunque si approccia ai film commedia italiani degli anni ’70 – ’80, famosi per gli intrighi amorosi e, talvolta, anche polizieschi che propinavano. Franco Lechner, in arte Bomblo, è stato un attore molto apprezzato da parte di tutti gli italiani, ma in special modo dai romani, viste le sue origini. Ha lavorato a fianco a noti personaggi del mondo cinematografico nostrano di quei tempi, come ad esempio Enzo Cannavale, Nino D’Angelo, Pippo Franco e, su tutti, Tomas Milian.
A impressionare particolarmente il modo di interpretare i vari ruoli che gli sono stati proposti sono state le sue espressioni e smorfie facciali, accompagnate da una mimica, da un’onomatopea, da un turpiloquio e da un uso del dialetto senza precedenti. Tutte qualità che gli hanno permesso di avere un grande successo, dovuto in special modo a questo metodo di recitare a dir poco rivoluzionario.
Il personaggio che più identifica Lechner a livello cinematografico è Venticello, ossia un ladro di basso cabotaggio e informatore della polizia. La fama di questo soggetto è arrivata grazie al grande apprezzamento che il pubblico riservava nei suoi confronti, a tal punto di esser riproposto in ben nove degli undici film in cui il protagonista era Tomas Milian, alias Nico Giraldi. Con lui mise in piedi una serie poliziesca e comica, allo stesso tempo, la quale è divenuta un’icona del cinema anni ’70 – ’80 italiani.
Bombolo, gli aneddoti che non ti aspetti
Dopo aver fatto ridere e sorridere il pubblico nelle sale cinematografiche (ma poi anche quello di casa) a partire dal 1976, nel 1987 Lechner ci ha lasciati prematuramente. Era nato il 22 maggio del 1931, quindi è spirato alla giovane età di 56 anni per via di un arresto cardiaco.
Di lui rimangono sul web una miriade d’immagini e di scene che lo descrivono al meglio, ma mai quanto può fare una persona che gli è stata vicino durante la sua vita. A parlarne e a render chiaro chi fosse l’uomo Lechner prima del personaggio è stato suo figlio, Alessandro (ilriformista.it), il quale ha voluto ricordare alcuni aneddoti davvero interessanti sulla sua persona.
“Lo aiutavo a leggere, visto che non lo sapeva fare”, ha affermato del padre, uomo che mentre faceva l’attore era anche un venditore ambulante. “Un giorno, mentre mi accompagnava a una partita di calcio a Latina, non ha fatto ritorno al pullman con cui ci dirigevamo lì con tutta la squadra; era a un matrimonio a cantare e divertirsi”, ha poi proseguito nell’intervista. “Amava storpiare i nomi ed era tale e quale a come lo si poteva vedere al cinema”, ha infine affermato Alessandro Lechner.
