Bellante. “Tempo Nuovo. Un fascismo Repubblicano Teramano”. E’ il titolo del nuovo libro dello storico Elso Simone Serpentini (Artemia Nova Editrice) che sarà presentato ufficialmente, per la prima volta, sabato 27 ottobre (ore 17.30) nell’ex asilo delle suore in piazza Arengo a Bellante.
L’iniziativa è stata promossa dall’associazione culturale Nuove Sintesi.
All’iniziativa, oltre all’autore della pubblicazione, saranno presenti Teresa Di Berardino (vicesindaco del Comune di Bellante) e Paolo Iacone (ricercatore di storia locale).
Dalla quarta di copertina del libro
“Quella del Fascismo Repubblicano è una storia che non era stata ancora mai scritta, per diverse e varie ragioni. Soprattutto negli ultimi anni è stata registrata una crescente fioritura di pubblicazioni e di saggi sulla storia della Repubblica Sociale Italiana e sulla sua breve stagione. Si è fatto cenno, perciò, qua e là, a vicende locali, alcune delle quali legate al territorio teramano. Ma non era stata finora nemmeno abbozzata una ricostruzione organica ed approfondita di come gli uomini che aderirono a Teramo e nel teramano alla R.S.I. vissero il più tormentato periodo della propria esistenza.
Nel suo lavoro Teramo e il teramano negli anni della guerra civile (Artemia Nova Editrice, 2017), Serpentini di quegli uomini e delle vicende drammatiche che li videro protagonisti e al tempo stesso vittime faceva cenno, sinteticamente, nel fronteggiarsi di due parti politiche contrapposte, ma la necessità di rappresentare entrambi gli schieramenti non aveva consentito di prendere in esame in maniera approfondita uno dei fronti.
In questo nuovo lavoro, dedicato espressamente alla parte che risultò sconfitta e vinta al termine dell’esperienza fascista repubblicana, si ripercorre giorno per giorno e mese per mese la serie di drammatiche scelte, di conflitti interni, di discussioni anche aspre che furono vissute nel campo di quanti si schierarono nel teramano nelle file della Repubblica Sociale Italiana, impegnati a far fronte ad una continua carenza di risorse e di armamenti, a combattere un nemico che aveva diversi aspetti, quello militare delle truppe anglo-americane in avanzata e dei loro micidiali aerei e quello disorganizzato, ma spietato, del movimento partigiano e delle sue imboscate.
Nel contempo, un altro esercito, teoricamente amico ed alleato, dettava regole e imponeva una ferrea disciplina, che si faceva fatica ad accettare fino al momento fatale della ritirata verso il Nord e lo sbandamento che ne seguì. La storia che qui si propone è quella dei vinti, consapevoli dell’imminente ed ineluttabile sconfitta, ma decisi a continuare a combattere in nome di un’asserita lealtà ai propri principi e della fede in una nuova Italia, che, superato il Fascismo come regime, attuasse gli ideali di una sinistra repubblicana e mazziniana.”