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Ad Atri tornano i Faugni tra Mito e Transumanza

Ad Atri, da secoli, durante le festività dedicate all’Immacolata Concezione si ripete l’antichissimo rito dei Faugni. Una tradizione popolare dedicata a Fauno, divinità pagana associata alla fertilità della terra, protettrice di pastori, greggi ed agricoltura. È un rito che fonde cultura pagana, contadina e cristiana e, in prossimità del solstizio d’inverno, si ripete ogni anno il rito propiziatorio dell’accensione di fuochi in piazza di buon auspicio per l’anno che verrà.

“La tradizionale festa quest’anno si arricchisce di eventi e appuntamenti dedicati alla cultura locale e alle tradizioni enogastronomiche della pastorizia, grazie al contributo del Gal Leader Teramano che ha voluto stringere una partnership con il Comune di Atri al fine di realizzare il più ampio progetto di cooperazione transnazionale volto alla valorizzazione delle “Vie e Civiltà della Transumanza Patrimonio della Umanità”, dichiara il presidente del GAL Leader Teramano, Carlo Matone.

“In un momento di crisi economica degli enti come quello attuale ringrazio a nome di tutta la cittadinanza il Gal Leader Teramano che ha permesso di organizzare e promuovere al meglio la manifestazione e valorizzare e portare a conoscenza delle giovani generazioni la tradizione dei tratturi e la storia della Doganella d’Abruzzo”, afferma l’assessore alla cultura del comune di Atri, Domenico Felicione.

In apertura della manifestazione, infatti, il 6 dicembre presso il Teatro comunale alle ore 17:00 si terrà un convegno sul tema della “Transumanza, tratturi, Doganella d’Atri”. Ospiti, in qualità di relatori Adelmo Marino,  Ida Corradi e Claudio Mazzanti, che racconteranno, con i loro interventi, la storia della Doganella d’Abruzzo, dei Regi Stucchi e delle Poste d’Atri. Una storia risalente al 1500, periodo in cui i pastori abruzzesi, sfiniti dal dover pagare il balzello imposto dagli Aragonesi per il passaggio delle loro greggi alla Dogana delle pecore di Foggia, decisero di ripiegare su una diversa forma di transumanza: la “piccola transumanza d’Abruzzo”. Un percorso che, partendo dagli stazzi di alta montagna, li portava a fermarsi nei territori di Atri e che ancora oggi ne influenza i costumi.

Dal 6 all’8 tanti sono gli eventi in programma che animeranno la città.
Per tutti gli appassionati di fotografia saranno allestite due mostre fotografiche presso il palazzo Duchi Acquaviva. L’una avrà come tematica I faugni, visti ed interpretati dall’occhio esperto del noto fotografo Massimo Losacco. L’altra è dedicata alla transumanza, e verranno esposte le opere del maestro Giuseppe Tracanna con il soggetto di Gavino Ledda, collocato all’interno di una scenografia rurale e pastorale ambientata nel territorio di Atri, nel periodo in cui egli fu ospite per la presentazione di “Padre Padrone”.
Nella serata del 6, dalle ore 19.30, è stato ideato un percorso di degustazioni itineranti nei ristoranti e locali del centro storico durante le quali i partecipanti, accompagnati da una guida del gusto, potranno assaggiare piatti e dolci tipici della tradizione pastorale.
Non mancheranno momenti di puro divertimento. “Dopo un anno di pausa, siamo molto orgogliosi – afferma Mirko Toscani, Presidente dell’Associazione Promoeventi – di tornare a curare, insieme all’Assessore comunale Domenico Felicione, ‘La Notte dei Faugni’. Un’intera città che si anima a festa: osterie, piazze, bar e ristoranti si trasformano, per tutta la notte, in tanti luoghi del divertimento e dell’attesa. Una lunga notte di storia e di gioia, da noi pensata nel 2006, suggestioni lontane dalle consumistiche notti bianche”.

Con il concerto dell’Orchestra popolare del saltarello, il 6 dicembre in piazza Duomo alle ore 21.30, i 18 artisti che hanno preso parte al I Festival del Saltarello, tenutosi a Pagliaroli di Cortino lo scorso ottobre, riproporranno in chiave contemporanea i canti della tradizione lungo i tratturi e le danze abruzzesi.
A sottolineare la transregionalità del fenomeno della transumanza e le influenze culturali che esso ha portato all’interno dei territori, si colloca la presenza di un ospite che ha rivisitato la tradizione della tarantella, ballo che accomuna tutte le regioni che sono appartenute al Regno di Napoli. La leggenda della taranta libera ancora oggi energia, e spinge al ballo nuove generazioni del sud e del nord, che si daranno appuntamento alle ore 23 del 7 dicembre in piazza Duomo.

Nel programma non vengono però tralasciati i tradizionali appuntamenti con la banda, la benedizione del fuoco, la processione dei faugni, la Santa messa, la fiera mercato, la processione e, a conclusione degli eventi, il ballo delle pupe conclusione degli eventi, il ballo delle pupe. Il ballo delle pupe è il tradizionale spettacolo che conclude la festa dedicata alla Madonna dell’Immacolata concezione, esso è ormai un fenomeno tradizionale che richiama spettatori da tutta Italia e consiste nell’accensione di due “pupe”, fantocci dalle fattezze femminili, che vengono animati da due persone che si nascondono nell’interno cavo dei fantocci: le pupe danzano al suono della musica della banda con la coreografia di fuochi pirotecnici di straordinario livello pirotecnico.