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Teramo, domani sera al via la mostra per Alberto Chiarini e Giovanni Melarangelo

Teramo. Apre domani sera alle ore 17, con un concerto inaugurale del duo chitarristico Di Cesare – Tempera, l’attesa mostra dedicata a Alberto Chiarini e Giovanni Melarangelo, pittori teramani che anche l’associazione Teramo 3.0 ha voluto ricordare. 

Chi erano. Alberto Chiarini (1939 – 1988): oltre alla sua prolifica produzione artistica, è stato professore di Disegno e Storia dell’arte all’Istituto Magistrale di Teramo; nel 1964 aderisce alla costituzione del gruppo “Il pastore bianco”, fondato nel ’63 da Guido Montauti, del quale ne diviene uno dei maggiori artefici; nel 1974 fonda Tele Teramo.
Giovanni Melarangelo (1903 – 1978), colosso della pittura italiana del secolo scorso, ha tracciato con la sua storia personale ed artistica, una nuova strada per la cultura teramana: nel 1938 fonda la prima galleria d’arte abruzzese, che fungeva anche da “bottega d’arte” e da ritrovo per artisti ed intellettuali; dal 1949 inizia la sua attività di insegnate presso gli Istituti d’Arte di Lanciano e di Pescara; le ultime apparizioni pubbliche del pittore sono quelle occasionate dalle personali e dagli omaggi che la città di Teramo gli tributa negli ultimi anni. Tra le altre, ricordiamo l’Omaggio organizzato nel 1976 presso Lo Svarietto di Carlo Marconi dal Comitato di quartiere di S. Anna, dove Liliana Merlo si esibisce danzando tra i suoi quadri su musica di Fryderyk Chopin, e dove Melarangelo ha modo di riconciliarsi con un altro grande protagonista della pittura teramana del Novecento, Guido Montauti.

Nuove Armonie e Quintetto Cherubino, in collaborazione con Teramo 3.0, hanno organizzato questa mostra in sintonia con una urgenza comune di riportare in luce il bello che la città di Teramo aveva.

Ad introdurre la mostra sarà Sandro Melarangelo, attento e puntuale artista, critico e storico teramano, figlio di Giovanni e padre di Marino, altro talento pittorico di Teramo, memoria storica della cultura teramana. Sarà un concerto a fare da cappello alla mostra più attesa dell’anno: il duo Di Cesare-Tempera catalizzerà l’attenzione, grazie alle armonie esotiche evocate dalle chitarre classiche. Il repertorio di questo duo è molto vasto e raffinato, un magico accostamento per godere a pieno i quadri più belli dei nostri concittadini scomparsi e riassaporare per una sera il magico fascino de “Lo Svarietto”.

Nei prossimi giorni saranno di scena concerti, dibattiti e libri a riempire il cuore dello Svarietto ritrovato. Fino al concerto di chiusura con Nosenzo domenica sera alle 21, e a seguire i dibattiti culturali, e l’attesissimo ritorno della trasmissione radiofonica più dissacrante e “querelata” d’Italia: La “Malaeducacion”, con l’intervento di noti personaggi della politica e della cultura teramana, rievocati scherzosamente dalle voci di Enrico Melozzi e Mauro Baiocco.
L’intera manifestazione è a carattere totalmente gratuito. “Lo Svarietto 3.0”, si metterà in mostra in via della Cittadella.