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Tutto pronto per la presentazione del libro sulla storia del calcio lancianese

Lanciano. Mercoledì 10 settembre, alle 18:00 nella Casa di Conversazione in piazza del Plebiscito a Lanciano, viene presentato il numero speciale di Lancianosport “Il calcio a Lanciano tra gli anni Trenta e il periodo bellico”, seguito del volume uscito a marzo su «Le origini del calcio a Lanciano e la Virtus negli anni Venti» e curato sempre da Andrea Rapino.

Come nel precedente, sono ricostruiti nei dettagli i campionati ai quali ha partecipato una squadra di Lanciano, con risultati di tutto il girone, tabellini e classifiche aggiornate che, in molti casi, non sono presenti in altre pubblicazioni dedicate al football regionale.
La narrazione comincia con la breve avventura della D’Autilio, per poi passare al torneo Ulic che nel 1932 sopperisce alla mancata iscrizione al campionato di competenza. Viene ripercorsa la vicenda della costruzione del campo “ del Littorio”, ribattezzato “della Vittoria” dopo la guerra: un pasticcio burocratico e amministrativo al quale viene messo riparo alla bell’e meglio. Arrivano poi gli anni della rinascita, con la prima squadra allenata da Giuseppe Baccilieri, le presidenze di De Rosa e quella di D’Alessandro che riportano Lanciano a lottare per la promozione in Serie C. Infine la guerra e gli ultimi tornei prima della sospensione per cause belliche, quando a rappresentare la città c’è la Frentana del presidente Maiorini, in lotta per il primato regionale con l’Orsogna affidata a uno dei più grandi allenatori dell’epoca, l’inglese Thomas Garbutt, confinato in Abruzzo.
Tra i tanti personaggi da riscoprire citiamo uno dei più singolari, Bugugnoli, consegnato alla nostra memoria storica come il calciatore ingaggiato per tirare rigori ma licenziato al primo errore. In realtà Bugugnoli, esperto centrattacco milanese, fu l’unico a mettere a segno un penalty in quella stagione, e furono altri i motivi per i quali non rimase a Lanciano. Ma non dimentichiamo bandiere del passato che oggi sono pressoché sconosciute ai più, come l’attaccante castellino Liberato o il capitano Di Diego, o i portieri Ucci e Rosati. Non manca un’appendice dedicata innanzitutto a qualche piccola correzione relativa al primo volume, ma anche ad alcuni particolari che non è stato possibile verificare o rintracciare in precedenza: curiosità su avversari, campi di gioco, tabellini di partite e alcune preziose testimonianze fotografiche che arricchiscono ulteriormente questo progetto di riscoperta delle radici sportive di Lanciano sulle quali è cresciuta la passione di oggi.