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Grazia Scuccimarra a Pescara con ‘Chiedo i danni’

Pescara. Presentazione con dono quella dello spettacolo teatrale di Grazia Scuccimarra, “Chiedo i danni” che si svolgera’ sabato 9 agosto nel Parco dei Gesuiti dalle 21 in poi. L’artista teramana e’ stata accolta dal sindaco Marco Alessandrini con la nave di Cascella disegnata da Italo Lupo per il suo amore nei confronti della citta’ di Pescara.

“Ironica, satirica, intelligentemente pungente da sempre, ma anche con un grande cuore – ha detto il sindaco Alessandrini – dimostrato anche in questa occasione perche’ Grazia Scuccimarra porta in scena “Chiedo i danni ” nel parco dei Gesuiti, devolvendo l’intero ricavato dello spettacolo a favore di una missione il cui responsabile e’ padre Pino Piva, ex parroco dei Gesuiti, ora impegnato in terra d’Albania. Un segno forte e bello che apprezziamo perche’ la cultura e la solidarieta’ viaggiano benissimo insieme”. “Sono sempre felice di recitare a Pescara dove ho speso una parte importante della mia gioventu’ per via delle origini di un pezzo della mia famiglia – ha detto Grazia Scuccimarra – Qui torno volentieri e ringrazio il sindaco Alessandrini di questo dono che mi onora e mi spinge a tornare ancora per lavoro e anche per respirare ricordi e sogni avuti qui”. “Questa volta, la Scuccimarra, punta il suo dito acuto e ironico e chiede i danni, ci fara’ ridere, nonostante la situazione che stiamo vivendo oggi non sia per niente allegra – dice Roberto Falone, presidente dell’associazione ‘il Parco’ che promuove l’evento e le iniziative ai Gesuiti – Grazia e’ infatti una grande attrice comica, riuscira’ a divertirci ancora una volta, attingendo al suo talento, all’amore per il mondo, alla curiosita’ sempre viva per quello che accade intorno a noi. Intanto chiede i danni, anzi le piacerebbe una bella ‘class-action’ visto che non c’e’ persona che non sia delusa dalla famiglia, dalla politica, dai rapporti umani in genere. E’ stata mortificata la scala dei valori in cui abbiamo creduto per una vita, vacilla il naturale diritto ad invecchiare serenamente, per non dire del diritto dei giovani a vivere gioiosamente. E’ uno spettacolo bello e importante – prosegue Falone – come lo e’ la sua storia personale e artistica: e’ una leonessa, per quanto ferita, che continua a darsi da fare, anche se tutto quello per cui si e’ spesa e’ andato in mille pezzi, lei non rinuncia a raccattare qua e la’ briciole dei suoi sogni, per rimettere in piedi qualcosa che somigli a una donna, a un uomo, a uno Stato, alla societa’ civile. Certamente e paradossalmente l’autrice con la sua ben nota vena satirica rendera’ le sue frecciate occasione, come sempre, di risate e applausi. Anche se, come dice lei, le ragioni per ridere diminuiscono di giorno in giorno. E mentre raccoglie, incolla, ripara le tessere del mosaico della nostra vita, lei ride e ci fa ridere di tutto quello che ci circonda, con la sua verve, amara, pungente, allegra e piu’ che mai amorevole…insomma – conclude Falone – le credenziali per assistere ad un grande spettacolo ci sono tutte, noi dell’associazione culturale ‘il Parco’ possiamo solo che auguravi buon divertimento”. (