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Chieti, 5° appuntamento del cartellone della Prosa del Teatro Marrucino

Chieti. Doppio appuntamento 1 marzo ore 21.00 e 2 marzo ore 17.00, al Teatro Marrucino di Chieti con: Il Balcone di Golda.

Cosa accade quando “l’idealismo diventa potere”? A questa domanda ha cercato di rispondere il dramma-turgo William Gibson,  nel suo testo. “Cosa accade quando protagonista dell’idealismo e del potere è una donna, influenzata anche dalle emozioni private?” Così Maria Rosaria Omaggio ha affrontato la regia de Il balcone di Golda.
Lo spettacolo, con oltre tremila repliche a Broadway, detiene il record del cartellone più longevo per un monologo.
Il lavoro di Gibson è dedicato a una delle figure più importanti della storia del XX secolo: Golda è la Meir, prima donna premier di Israele, quarta al mondo a ricoprire questo ruolo.
Una ‘Lady di ferro’, paragonata alla Thatcher, “il miglior uomo al governo” diceva di lei l ’ex premier Ben Gurion. “Invece era una donna, certo forte ma anche con molte fragilità”, dice ora Paola Gassman che la interpreta in Italia. Sola in scena, con alle spalle foto rare e le immagini autentiche di ciò che narra, ottenute e selezionate con cura dalla Omaggio, soffuse nelle musiche firmate dal premio Oscar Luis Bacalov, Golda rivive raccontandoci la sua, ma anche la nostra, Storia.
La pièce sulla vita della leader israeliana Golda Meir rappresenta un’occasione speciale per far conoscere attraverso il coinvolgimento del teatro un periodo storico fondamentale del conflitto medio-orientale e offrire, col sorriso, le sfaccettature di una delle maggiori figure del secolo scorso.
Le vicende sono narrate con precisione saggistica, supportata dai video ben riusciti, con una lancetta bian-ca, talora tinta di rosso e lampeggiante, che scandisce la storia, i documenti autentici. Le luci colorano il fondo o lasciano apparire i ricordi aiutandoci a immaginare il balcone di Golda, anzi i due balconi dei quali parla, anche se il titolo fa riferimento al soprannome dato alla piattaforma di un settore segreto all’interno della struttura di armi nucleari di Dimona, nel deserto del Negev.