Le opere in mostra costituiscono una trama complessa di riferimenti alla storia remota e a quella più attuale della città – ancora senza forma – alle vicende personali dell’artista e a quelle dei visitatori.
Nucleo concettuale di Opus fragile è la riflessione su quel processo – tanto individuale quanto collettivo, tanto privato quanto sociale – con il quale si tenta di dare ordine al disordine.
Lo sforzo di riconfigurare l’ordine, a seguito di un evento che lo ha alterato, è un processo proprio della vita di ciascuno: un meccanismo di controllo – sia che esso affiori alla coscienza sia che venga attivato inconsapevolmente – mediante il quale attribuire senso a eventi che sembrano non possederlo più dopo la rottura di un equilibrio che si credeva immutabile.
Elemento catalizzatore della mostra è l’incisione Melancolia I di Albrecht Dürer, realizzata dall’artista tedesco nel 1514 e assurta, nel tempo, a emblema del processo alchemico attraverso cui si sviluppa l’ambizione dell’uomo alla conoscenza e all’evoluzione, riproponendo l’atto creativo proprio dei processi di crescita e di sviluppo della natura.
La mostra è concepita come un percorso unico, tra installazioni e lavori site specific, che si snoda nella città in due sedi espositive: il Palazzetto dei Nobili e l’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi, entrambe danneggiati dal sisma e recentemente restituiti alla città. Due luoghi distanti fisicamente e diversi tra loro per caratteristiche estetiche e funzionali, che richiedono al pubblico di interagire con le opere ma anche – e soprattutto – con la città: il percorso più breve che collega i due spazi della mostra è compreso nella zona rossa, di qui la richiesta rivolta al pubblico a “servirsi” della città. L’intento dell’artista e del curatore è quello di costruire una mostra che sia un percorso espositivo in senso stretto ma che si apra a una dimensione cittadina e collettiva: i visitatori sono chiamati a interagire con le opere e ad “agire” la mostra nello spazio fisico della città.
L’esposizione, realizzata con il sostegno del Comitato Perdonanza – L’Aquila 2019 – , il patrocinio del Comune dell’Aquila e con il contributo di Le Petit Clos, resterà aperta dal 26 agosto al 2 settembre 2013, dalle 15.30 alle 20.00, con ingresso gratuito.