Pescara. Sabato 4 maggio, alle ore 18, presso il Mediamuseum di Pescara, si terrà l’inaugurazione della mostra di Roberta Papponetti. La presentazione della mostra sarà curata da Massimo Pasqualone.
“La cifra stilistica di Roberta Papponetti – ha scritto Massimo Pasqualone nel catalogo della mostra da lui curato – è caratterizzata da una continua ricerca zetetica ed ermeneutica, alla luce dell’inse…gnamento socratico-platonico secondo cui una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta. La ricerca è innanzitutto, come può ben vedere il fruitore del suo percorso artistico: fin dal 1990, anno di inizio dell’attività pittorica vera e propria, la pittrice ha ricercato, attraverso esplosioni cromatiche di notevole valenza, la strada più adeguata per estro iettare sulla tela, a volte sul vetro o legno, le emozioni, i sentimenti, a volte le delusioni, le gioie e finanche le speranze, che ogni artista sa, in modo così delicato, manifestare. L’attenzione ai maestri del passato Gauguin, Van Gogh, Pissarro, in primis, viene invece introiettata in modo da creare uno stile personalissimo, dominato dal paesaggio, sia esso montano o marino, cittadino o legato a simboli e momenti della giovinezza, come il mare, montalianamente legato alla vita, o i trabocchi, la macchina da poesia tanto apprezzata da D’Annunzio, la cui eco profonda è presente su numerose opere (basti pensare alla Sera Fiesolana). Luoghi geografici, ma innanzitutto dell’anima, un’anima inquieta, quella degli artisti in genere, che cerca la pace nella pace della natura, che vive con colori e pennelli il sentimento panico di adesione al tutto. A volte domina nell’opera di Roberta Papponetti la dimensione onirica, quel sogno che ci permette sovente di comprendere l’incomprensibile, di suggerire il mistero che è la vita attraverso rapidi cenni cromatici che ci riporta ai tanto amati impressionisti. Ecco allora il prezioso cammino di questa artista, tesa tra la sensucht romantica che la porta a varcare l’infinito attraverso la finitudine delle cose e un deciso impatto emotivo con la realtà che la pervade, la coinvolge, la motiva verso una decriptazione dell’esistente che si manifesta nei luoghi del vissuto quotidiano (l’opera La notte è quanto mai chiara su questo versante). Ogni tanto emergono particolari visioni, si evidenziano figure femminili, dal serbatoio dei ricordi compaiono mulini a vento, fari, trabocchi, porte d’ingresso che l’artista propone al fruitore della sua opera d’arte come proposta di un comune sentire le cose del mondo: è qui che Roberta Papponetti evidenzia la sua capacità attrattiva ed interpretativa al tempo stesso. È qui che l’arte assolve la sua funzione essenziale”.