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PES(cara): la parodia ai Club Dogo di Papa e Olivieri impazza sul web-VIDEO

Odio e amore per Pescara, che nella parodia abruzzese della canzone dei Club Dogo diventa PES(cara). L’ultima perla del trio comico pescarese Olivieri-Papa-Di Tonno consuma un duetto tra pregi e difetti della città dannunziana e promette di far impazzire il web.

Una perla di comicità nostrana, sulla spudorata imitazione dei rappers Club Dogo. E’ ‘PES WEb’: l’ultima chicca del trio comico composto da Vincenzo Olivieri, Marco Papa e Tiziana Di Tonno. I tre pescaresi Doc nello spettacolo teatrale ‘E’ la fine del mondo’, andato in scena lo scorso 21 dicembre, l’avevano già proiettata in anteprima, ma ora la parodia del videoclip della canzone P.E.S. promette di macinare visualizzazioni su Facebook e Youtube e di far impazzire gli internauti di tutta la regione.

Se nell’originale canzone della crew milanese P.E.S. è riferito a Pro Evolution Soccer, videogame di punta tra gli amanti del calcio, nella parodia diventa l’abbreviazione di Pescara: la città al centro del duello verbale tra un Vincenzo Olivieri nei panni del Giuliano Palma ‘ de li Cull’ che declama le lodi alla città e ai suoi abitanti, e un Marco Papa rapper della Marina Nord che risponde con l’elenco a tutto tondo dei difetti. Al suo fianco Tiziana Di Tonno, appesa ai pantaloni bracalon, che fanno il verso a tutta la serie degli accessori cult dell’hip-hop: al posto del medaglione con l’insulto in inglese un cartoncino ‘Fac iù’, sulle mani le scritte, una per mano, ‘Ngul’ e ‘Mammt’.

Lo scenario è, ovviamente, la città: le palme del lungomare, il porto, lo stadio Adriatico, corso Umberto, la Nave di Cascella, la spiaggia della Madonnina e piazza Salotto. In una canzone comica il riassunto della pescaresità: “Mare, sole, pesce, femmene e ‘rrustelle, Cendr, Purta Nove, San Dunate e Rancitelli”. Citazioni d’autore:  la curva Nord e la lotta per la salvezza affidata ad un “fregno come Quintero”. Il paragone tra l’assenza di un monumento a D’Annunzio e i soldi spesi per il Calice rotto di Toyo Ito. Una satira di costume del pescarese attraverso il confronto a due facce: Olivieri sciorina i supermarket storici come fossero le uniche attrattive della città, Papa azzanna alla gola il pescarese consumista e cultore del lusso che alla fine del mese piange miseria.

Affrontati anche i problemi più caldi dell’attualità: il filobus che attraversa la strada parco, il fiume insabbiato e la marineria agitata per il mancato dragaggio. Spietato il passaggio sulla “realtà fatta solo di fontane, sbrulliccichi, vestiti e una riviera di puttane”. Ma alla fine il rapper cattivo confessa: “E’ vero ‘stà città certe volte l’abbrucess, ma è la mia Pescara e je l’ame lu stesse”.

Daniele Galli