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Alba Adriatica, le iniziative per il giorno della memoria

 

Alba Adriatica. Come consuetudine il Comune di Alba Adriatica partecipa alle celebrazioni organizzate in tutto il mondo in occasione della Giornata della Memoria a ricordo delle vittime dell’Olocausto.

 

L’assessore alla Cultura Giuliano De Berardinis, ha istituito, infatti, per questa ricorrenza,  il Mese della Memoria che prevede a partire dal 27 gennaio al 17 febbraio una serie di eventi che fanno parte anche del calendario delle iniziative dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane. Gli incontri culturali organizzati dalla Biblioteca Comunale di Alba Adriatica con l’Associazione Musica e Idea coinvolgeranno non solo gli adulti, ma anche i più piccoli. Il 27 gennaio il laboratorio di lettura Le navi di Davide, condotto da Paola Donatelli, che si terrà alle ore 15.00 e alle ore 17.00 presso la Sala Conferenze di via Bafile ha l’intento di far avvicinare i bambini  alla  cultura ebraica. La partecipazione è gratuita, ma occorre la prenotazione al 349/7594945.

Il 2 febbraio si prosegue con il recital Note, rime e voci dalla Shoah che si terrà alle ore 10.30 presso l’Aula-teatro dell’Istituto Comprensivo di Alba Adriatica per gli studenti della terza classe della Scuola Secondaria di Primo Grado.  Il recital curato dall’Associazione Musicale Haydn vede come protagonisti la pianista Sara Torquati e l’attore Daniele Vittori che insieme ai suoi piccoli allievi della Scuola Primaria Paritaria Maria Iammacolata di San Benedetto del Tronto leggerà le poesie scritte dai bambini internati nel campo di concentramento di Terezin.

Il ciclo di eventi si concluderà il 17 febbraio alle ore 17.30 con l’incontro-lettura Rita Levi Montalcini: ideali, traguardi e lotte di una Signora della Scienza con la partecipazione come relatore di Tito Vezio Viola, docente universitario e presidente dell’Aib (Associazione Italiana Biblioteche) e dell’attrice Paola Mantini. Rita Levi Montalcini, da poco scomparsa, essendo ebrea dovette subire le presecuzioni razziali: in Belgio dove trovò rifugio continuò gli studi sul differenziamento del sistema nervoso e pur di continuare le sue ricerche tornata a Torino allestì nella sua camera da letto un piccolo laboratorio. Innumerevoli furono gli spostamenti subiti dalla Montalcini con la sua famiglia per non incorrere nelle deportazioni, ma la neurologa continuò sempre a lavorare per la ricerca e a combattere per i suoi ideali.