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In mostra a Chieti le immagini in bianco e nero di Tonino Di Venanzio

Chieti. Tutte le sfumature del bianco e nero per raccontare l’Abruzzo che non c’è più. Sarà inaugurata domenica 12 novembre, alle ore 10.30, a Palazzo Lepri a Chieti, la mostra fotografica dedicata a Tonino Di Venanzio, fotografo, artista e artigiano di origini sanvalentinesi, che ha saputo immortalare con il suo obiettivo la vita familiare e sociale dell’Abruzzo, a cavallo tra gli anni Trenta e Settanta.

Più di ottanta lastre originali degli anni ‘30 e ‘40, parte di un vasto archivio di immagini digitalizzate per l’occasione e riproposte al grande pubblico. Vent’anni di storia d’Abruzzo, immagini d’epoca che descrivono i momenti di festa, le scene dei matrimoni di paese, gli attimi di gioia familiare immortalati da Di Venanzio. La mostra, che ha scelto Chieti come sede in omaggio ai tanti anni di attività che Di Venanzio svolse toccando anche il capoluogo teatino, rimarrà aperta fino al prossimo 24 novembre.

Ma Di Venanzio, nella sua originalità creativa, non fu soltanto semplice testimone dietro la macchina, quanto piuttosto inventore e sperimentatore dell’arte fotografica a trecentosessanta gradi. Sono suoi alcuni dei primi “selfie”, autoritratti che lo vedono sorridente fumare la pipa nel suo studio fotografico a San Valentino, negli anni Sessanta.

Oppure alcune composizioni fotografiche estremamente innovative per l’epoca, con tante piccole foto quadrate simili, ma diverse tra loro, montate tutte insieme in un’unica composizione fotografica, che ricorda quelle realizzate oggi con le modernissime “app” dei cellulari.
Una figura artistica, quella di Di Venanzio, talmente innovativa per la fotografia in Abruzzo, che viene studiata anche a scuola. A settembre, infatti, è partita la seconda edizione del corso di fotografia e di educazione all’immagine riservato agli alunni delle classi primarie e secondarie dell’Istituto comprensivo “B. Croce” di San Valentino, diretto dalla professoressa Daniela D’Alimonte.

Scopo del progetto è quello di avvicinare i bambini all’arte della fotografia attraverso le immagini di Di Venanzio, la vita e le tradizioni familiari di un periodo storico a cavallo della Seconda guerra mondiale, in un contesto politico e sociale che altrimenti andrebbe perduto.

A guidare i ragazzi con lezioni tecnico-pratiche, sarà il professor Gianni Iovacchini, docente Fiaf. Il progetto si concluderà il mese di dicembre con una mostra e la premiazione degli elaborati fotografici a cura dei ragazzi.