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Presentato a Napoli il libro “La democrazia partecipativa nell’esperienza della Repubblica. Nuovi segnali dalla società civile?”

Napoli. Martedì 9 ottobre, al Dipartimento di Diritto dell’Economia dell’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con il Dipartimento di studi giuridici comparati internazionali ed europei dell’Università degli studi di Teramo, si è svolta la presentazione del volume collettaneo dal titolo “La democrazia partecipativa nell’esperienza della Repubblica. Nuovi segnali dalla società civile?” edito dall’Editoriale Scientifica di Napoli.

l’iniziativa, in collaborazione fra le due università, si colloca in una traccia di ricerca e di studi che investe i temi della democrazia, della rappresentanza e dell’effettività del ruolo attivo dei cittadini nella crisi del costituzonalismo e dell’intero sistema politico attuale. La partecipazione dei cittadini nell’esperienza repubblicana, infatti, principale strumento di esercizio della sovranità popolare, pur essendo stata progressivamente marginalizzata dal sistema dei partiti, ha sempre mostrato di volersi affrancare, ma non trova disponibilità da parte della classe politica, sia nei livelli nazionali che in quelli territoriali del potere. La ricerca qui pubblicata ha voluto evidenziare le difficoltà e le problematiche che ancora fanno della sovranità del popolo una mera finzione.
La presentazione si è aperta in presenza di un folto gruppo di studenti e di studiosi (fra cui Sara Lieto, coautrice del volume) sotto la presidenza di Alberto Lucarelli. Questi, dopo aver evidenziato gli aspetti salienti della ricerca e aver sottolineato come l’esperienza del “Laboratorio Napoli” costituisca evidente “nuovo segnale” dalla società civile, ha ceduto la parola ad Umberto Allegretti dell’Università di Firenze, principale esponente della ricerca giuridica sulla democrazia partecipativa e le sue forme. Allegretti ha illustrato i caratteri e i profili variegati delle esperienze partecipative in Italia e in Europa, non tralasciando quelle che dall’America latina irradiano del loro esempio anche le esperienze europee. Successivamente, Paolo Maddalena, giudice emerito della Corte costituzionale, ha svolto una mirabile lezione magistrale sul tema affascinante dei beni comuni, richiamadosi più volte al contributo scientifico di Sara Lieto pubblicato nel volume. Di seguito è intervenuta Fiammetta Ricci dell’Università di Teramo che ha evidenziato i profili etici e filosofici della democrazia e delle sue evoluzioni. Lucia Scianella dell’Università di Teramo dopo aver fatto cenno alle espeienze di e_democracy che si vanno sviluppando in alcuni paesi europei come nel processo costituente islandese ha voluto sottolineare i risvolti concreti dell’insegnamento del diritto pubblico all’Università di Teramo che si avvale del contributo di forme associative (DEMOS) animate dagli stessi studenti, per la sperimentazione di casi di democrazia partecipativa in alcuni comuni del teramano (Giulianova). Carlo Di Marco è intervenuto per rimarcare, come nel suo intervento pubblicato nel volume, che le difficoltà principali per l’attuazione dei principi di partecipazione e di sovranità popolare, risiedono essenzialmente nella degenerazione della classe politica. L’avvento dello Stato sociale pluralista non ha chiuso con il liberismo e questo, per altre vie, ha riaffermato la sua preminenza negando quei principi fondanti. Solo un nuovo protagonismo della società civile e la nasciata di un soggetto politico radicalmente nuovo possono contribuire ad una svolta autenticamente democratica.
La presentazione del volume sarà ripetuta a Teramo verosimilmente prima del Natale 2012 o immediatamente dopo, in una iniziativa che tenderà a coinvolgere, oltre il mondo accademico, studenti e studiosi, tutte le amministrazioni locali della nostra Provincia.