Total Recall Atto di forza

total-recall-2012-590x369Doug Quaid sembra avere una vita invidiabile: una casa, una bella moglie, un lavoro presso la Colonia dove costruisce automi per la polizia.

Un giorno, preso dalla noia e dalla routine giornaliera, Doug decide di volere qualcosa di più e si reca presso la Rekall, ditta che impianta ricordi fittizi. Qui Doug si fa impiantare dei ricordi che per un attimo lo trasformano in una spia ma a breve scoprirà che quei ricordi sono realmente esistiti nella sua vita.Chiariamolo subito: Total Recall non è un remake del famoso e omonimo film firmato da Paul Verhoeven nel ’90 bensì una trasposizione cinematografica tratta dal libro (dal quale attinge anche Verhoeven) di Philip K. Dick dal titolo We can remember it for you wholesale. Ora, prendendo in considerazione questo fattore, il film di Len Wiseman (Underworld, Die Hard – Vivere o morire) lascia comunque delusi dall’approccio praticamente nullo sotto il punto di vista psicologico e filosofico, che caratterizza il libro e ripreso, con i dovuti rispetti e con grosse venature humor, dal primo Atto di forza. Total Recall tralascia completamente tutta la componente riflessiva dei ricordi, del vivere a metà tra sogno e realtà, per riprendere la storia raccontata da Philip Dick e infarcirla di effetti speciali tanto cari al cinema hollywoodiano degli ultimi tempi. Non che sia forzatamente un fattore negativo, anzi, certe scene (come gli inseguimenti o la ricostruzione della città) sono gioie per gli occhi, ma puntare tutto sulla grafica e sull’azione sembra voler ricondurre il film a contenitore di altri. Molti sono i riferimenti a The Bourne identity, Blade Runner, Minority Report che portare a termine la visione del film occorre, più che un atto di forza, un atto di coraggio. Antonio D’Eugenio

 

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