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Serramonacesca, torna la tradizione de “L’aneme de le morte”

La tradizione popolare abruzzese è ricca di leggende, culti, credenze e racconti inerenti alle festività dell’1 e 2 novembre. Nei numerosi borghi nel corso dei secoli l’interazione fra riti pagani e cristianesimo ha dato vita ad interessantissime e peculiari tradizioni locali.

A Serramonacesca (Pe) si narra che nelle nebbiose sere di Ognissanti e di tutti i morti, le anime dei defunti vaghino per le vie del paese, fermandosi nelle case a chiedere che venga dato loro qualcosa. Tale credenza, comune a molte zone d’Abruzzo, è sopravvissuta a Serramonacesca, dove l’anima dei trapassati è rappresentata da zucche lavorate a mo’ di testa. I bambini passando di casa in casa, recando con loro le zucche illuminate da una candela, bussano alle porte e come tradizione vuole, alla risposta del padrone “Chi è?” essi rispondono in coro: “L’aneme de le morte”. Quindi i bravi Serresi elargiscono loro monetine, frutta secca e caramelle.

Queste belle tradizioni vanno man mano scomparendo, prepotentemente scansate da una cieca proiezione verso il futuro, verso l’alternativo, dove il passato sembra non trovare più posto. Una sorta di estrema ricerca verso nuove culture, che paradossalmente fa dimenticare la propria. Questa manifestazione vuole essere un umile contributo ad una riscoperta delle nostre radici culturali, delle nostre peculiarità, un omaggio alla tradizione popolare abruzzese perché resti viva negli animi delle nuove generazioni, perché della memoria non resti uno sbiadito ricordo. Si ringrazia per la mistica fucanne lu patraterne in persona“, si legge in una nota dell’Associazione organizzatrice.

Programma. Stasera, 31 ottobre, alle 19 apriranno gli stand della sagra e alle 21 ci sarà l’esibizione de “La cungreghe de le canture”: esibizione itinerante di gruppi, musica tradizionale abruzzese, canti e balli presso lo stand ed intorno al fuoco. Domani, 1 novembre, dalle ore 14.30 alle 24:00 “Pe le ruve a sentì le fattarelle”: tradizioni, fiabe, leggende ed altre stregonerie per le vie del centro storico con teatro di strada e trampolieri. Nel pomeriggio invece ci sarà la “La checocce chiò belle”, competizione che aggiudicherà la zucca più bella. Cinque giurati daranno un punteggio da 6 a 10 alla zucca meglio lavorata “Cocce de morte”(rigorosamente illuminata a candela dall’interno). Le iscrizioni si effettueranno in serata entro le 16:20.