Francavilla, laboratorio di arteterapia a Palazzo Sirena

associazione_emozioni_arteterapiaFrancavilla al Mare. Un corso di arteterapia tutto dedicato a bambini e ragazzi. E’ quello in corso nella Sala Ovale di Palazzo Sirena a Francavilla al Mare, promosso dall’associazione Emozioni, in collaborazione con Gloria Sulli e Francesca De Colli.

L’arteterapia è stata definita da Edith Kramer,  pioniera dell’arte come terapia, come la veste della verità interna, il palesarsi della vita interiore che è impossibile raggiungere con le parole. Questo è ancor più vero nella vita interiore dei bambini, per i quali il gioco e la creatività sono gli strumenti di crescita prediletti.
“Il nostro progetto” hanno spiegato Sulli e De Colli “nasce dall’idea che l’arte, il gioco e la creatività siano alla base di un buono sviluppo del bambino, poiché sono sia un mezzo di espressione sia un forma di comunicazione tra il mondo interno ed esterno dell’individuo e tra le persone. Lavorare insieme e imparare ad usare la nostra fantasia per dare vita a qualcosa di nuovo e nostro aiuterà questi ragazzi anche nella praticità della vita. Trovare il proprio metodo di studio per capire i teoremi di geometria o memorizzare le date importanti della storia immaginando Alessandro Magno alla conquista dell’Oriente; in seguito, nel lavoro, trovare il modo migliore di sintonizzare un team, valorizzando le capacità di ognuno o trovare soluzioni guardando oltre quello che vedono tutti; così come nello sport, nelle relazioni. Imparare a maneggiare nuovi materiali, inventando una bambola partendo da una bottiglia di plastica o immaginare e realizzare una città ideale su dei cartoni buoni solo per il riciclo è già il risultato di una visione più ampia maturata da questi bambini. E questa mostra è l’illustrazione ma anche la previsione di come questi bambini stanno crescendo fuori dall’omologazione indotta dal dilagante impoverimento culturale e dalla laboratorio_arteterapia_associazione_emozioniprevaricazione dei mass media. La nostra idea è, dunque, quella di continuare a creare uno spazio oltre le cui porte ognuno è libero di produrre se stesso, libero dalla competizione che, invece, la società al di fuori di esso richiede e talvolta impone; uno spazio dove continuare a proporre attività tese allo sviluppo di un individuo che rifugge il condizionamento e la dipendenza, favorendo la formazione di un’autonomia positiva all’interno della società, poiché è solo nella socialità e nella condivisione con l’altro che la personalità si forma. Proprio per questo è importante il lavoro nel gruppo e con il gruppo, in uno spazio meraviglioso come quello messo a disposizione dall’Associazione Emozioni. Puntiamo a rafforzare l’autostima , il senso di autodeterminazione e quindi la personalità del bambino attraverso la libera espressione di sé. La creatività nell’arte come terapia sarà per i ragazzi lo stimolo per concepire la creatività stessa come parte fondamentale della vita in tutte le sue forme: nelle sfide quotidiane, nei rapporti con l’altro, con la società e, ancora più importante, con se stessi. Il nostro lavoro di volontariato nell’associazione Emozioni, iniziato ad ottobre e terminato a giugno, è stato essenzialmente di studio e ricerca di una progettualità più ampia, per creare un piano di lavoro che fosse adatto alle richieste dei piccoli frequentatori del centro; questo periodo ci ha permesso di conoscere il gruppo di bambini e lavorando insieme abbiamo delineato le loro reali esigenze, basandoci anche sulla loro storia personale spesso carica di piccoli e grandi drammi. Purtroppo i mezzi messi a nostra disposizione dall’associazione non si sono rivelati sufficienti ai nostri scopi, malgrado l’impegno totale mostrato dalle operatrici del centro e in primis la direttrice Anna De Siati in nostro supporto. Nonostante questi ostacoli materiali i bambini si sono sempre approcciati a noi e al nostro lavoro con entusiasmo e propositività, dandoci modo di constatare dei progressi sia nelle capacità creative sia relazionali. Proprio per questo siamo certe che, con mezzi più adeguati e una maggiore serenità, potremmo proseguire il nostro lavoro”.

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