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Francavilla, al via il 63° Premio Michetti

Francavilla al Mare. Si aprirà domani, con la mostra “Popism. L’arte in Italia dalla teoria dei mass media ai social network“, al Museo Michetti di Francavilla al Mare, la 63esima edizione del Premio Michetti, curato dala Luca Beatrice e presentato questa mattina dall’assessore comunale alla Cultura Pina Rosato.

 

“È una rassegna di valore” ha detto il presidente della Fondazione Michetti, Vincenzo Centorame “E’ una delle più antiche mostre d’arte d’Italia ed in tanti anni non c’è mai stata una polemica pubblica sulle scelte artistiche. Abbiamo instaurato un rapporto di autentica e genuina collaborazione con il Comune di Francavilla al Mare che non è una cosa di secondaria importanza. Stiamo studiando per il futuro delle sinergie con altre istituzioni culturali. e pensiamo di portare le opere del Premio Michetti in giro per l’Italia”.
La mostra prevede l’esposizione delle opere di alcuni interpreti della Pop Art italiana insieme a giovani artisti che per il loro linguaggio, i temi che affrontano e le loro scelte poetiche offrono una interessante visione della sua evoluzione dopo oltre cinquant’anni dalla nascita. Unica corrente artistica, insieme al surrealismo, a essere ancora viva e in continua trasformazione, la Pop Art non ha mai smesso di essere sfruttata e apprezzata da artisti e pubblico.
“L’amministrazione comunale ha avviato un percorso di collaborazione reciproca” ha detto il segretario generale della Fondazione Michetti, Antonio D’Argento “e questo farà crescere la qualità della cultura. Il Premio parte dopo la pausa di un anno. Questa è una mostra molto molto bella. Potrebbe sembrare scontata, ma è molto più profonda di quello che potrebbe sembrare ad una prima veduta. Daremo tre itinerari all’interno di questo Palazzo e daremo delle tendenze d’impatto. Troveremo l’arte storicizzata che ha portato a dei dibattiti al’interno dell’arte e della cultura italiana”.
“La crisi economica” ha concluso Luca Beatrice ” ha dimezzato i fondi rispetto ad un paio di anni fa. Ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale e questa mostra vuole dimostrare che sta cambiando il rapporto tra arte e comunicazione. Prima c’era la carta stampata, adesso ci sono i social network”.

Francesco Rapino