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‘Qui e adesso’: il nuovo album dei Tubi Lungimiranti

Pescara. “Per la mia attività musicale, importante è stata la conoscenza con Gene Guglielmi. Sin dalla pima volta che l’ho incontrato, ho capito subito che tra noi due c’era affinità. La sua importanza sta nel rappresentare un ponte tra la poesia e la musica. Gene Guglielmi rappresenta una colonna portante  della musica della sua epoca e la collaborazione con i Tubi Lungimiranti mette insieme un cantautore famoso con un gruppo oscuro della provincia”.

Lo ha detto ieri sera Umberto Bultrighini, ordinario di Storia Greca e direttore del Dipartimento di Studi Classici dall’Antico al Contemporaneo dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, alla presentazione del nuovo album dei Tubi Lungimiranti, gruppo di cui fa parte, dal titolo “Qui e adesso” (Halidon Records), che si è tenuta a Pescara. I Tubi Lungimiranti è un gruppo storico che non riuscì, all’epoca dell’esordio adolescenziale, a superare il livello della notorietà locale. Sono però tra quelli che, pur non avendo mai agguantato il successo vero, hanno lasciato comunque un segno nella memoria collettiva di appassionati, esperti e collezionisti. Oggi il progetto si riassume nella formula “transitional beat”, una rielaborazione del momento di trapasso dalla musica beat al progressive e al pop. Particolarità della band è infatti una contaminazione stilistica e tematica, sempre con profonde radici nel beat. “Qui e adesso” è un lavoro che evidenzia tutta la geniale creatività dei Tubi Lungimiranti: dodici le canzoni presenti con l’aggiunta di una ghost track. Questo disco ha già attirato l’attenzione di tanti addetti ai lavori. Sono state tante infatti le esibizioni in tutta Italia in occasione di seminari sul beat e festival di grande prestigio come il Festival Beat di Salsomaggiore e il Blu Bar di Francavilla al Mare. La formazione attuale comprende: Egidio Filipponi (vocals, bass), Gabriele Casali (vocals, sax, flute), Loris Giovannelli (drums), Luca Filipponi (vocals, lead and rhythm guitar), Manu Rossi (vocals) e il leader storico Umberto Bultrighini (vocals, lead and rhythm guitar).
“Il recupero dei valori di una volta, degli ani 60’ – ha spiegato Gianni Daldello, direttore artistico della prestigiosa etichetta milanese Halidon Records – riporta alla voglia di divertirsi e di superare i momenti difficili. Ho vissuto gli anni ’60 e mi è stato molto utile. Ho avuto l’intuizione di capire il passaggio dagli anni ’50 agli anni ’60. Oggi i tempi sono cambiati ed io sono sempre stato al passo coi tempi. Oggi il mercato si è contratto ulteriormente, soprattutto con l’avvento di internet. È passata l’epoca di tenere in mano ciò che piace. Come ha detto il professor Bultrighini abbiamo fatto ciò che ci piace e non abbiamo avuto successo. Il tempo mi ha portato ad evolvere e a non essere ancorato ai temi del passato. Io ho venduto milioni di dischi, oggi per quanto riguarda i dischi venduti, non si può parlare più di milioni, sarebbe un punto di arrivo già conquistare un mercato di nicchia. Bisogna fare un passo indietro e i Tubi Lungimiranti lo hanno fatto. Il loro tipo di gusto dà la possibilità di rinnovare il mercato. Questo tipo di contaminazione è importante perché crea aggregazione. C’è bisogno di un linguaggio che si rivolga ai giovani perché c’è bisogno di rinnovamento e di qualcosa che possa ricreare interesse nei confronti della musica. Io credo nelle operazioni difficili, ne ho fatte diverse e le ho vinte. Do fiducia a loro che non sono più ragazzi. Dico ai ragazzi di avere fiducia in se stessi e di non credere in programmi come AmiciX factor che premiano poche persone e ne lasciano fuori parecchie. La cosa importante è che la musica continui a vivere per tornare a respirare perché non viviamo un momento allegro”.

Francesco Rapino