L’Aquila. Con la consegna del cantiere alla ditta incaricata, parte il restauro dell’asse principale del Forte Spagnolo dell’Aquila. La sezione sud – est, che ospitava il Museo Nazionale d’Abruzzo, le sale espositive temporanee e l’Archidiskodon Meridionalis Vestinus (noto come “mammuth”) nel bastione Est, tornerà ad essere di nuovo fruibile nel giro di pochi anni.
Si tratta di un primo lotto di interventi finanziato con fondi ordinari del Ministero per i Beni e le Attività Culturali pari a circa 5 milioni di euro. In particolare il primo stanziamento di un milione e mezzo di euro è stato individuato nella programmazione 201. A questo si aggiungono due rimodulazioni dei finanziamenti del gioco del lotto (annualità 2010-2011) di1milione 650mila euro, a cui si aggiunge un altro milione mezzo di euro del Programma Arcus (la società partecipata dal Ministero) 2011 già approvato.
“Con questi primi finanziamenti” spiega il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici per l’Abruzzo, Fabrizio Magani “contiamo di recuperare una parte del monumento, che evidentemente ha bisogno di somme ben più ingenti, e precisamente l’asse sud – est ovvero l’ingresso con il colonnato e dove era situato il Museo Nazionale d’Abruzzo, quello maggiormente danneggiato. Secondo i nostri programmi contiamo di terminare questo primo intervento in due anni e mezzo”. Nel frattempo si sta lavorando per aprire anche il cantiere dell’ex mattatoio che in tempi brevi diventerà un’ulteriore sede espositiva del Museo Nazionale d’Abruzzo, di cui inizialmente ospiterà parte della collezione rendendola nuovamente fruibile.
I lavori che stanno iniziando in questi giorni al Forte Spagnolo, invece, riguardano l’asse principale e, per l’architetto Antonio di Stefano funzionario della Soprintendenza e progettista dell’intervento di restauro, il primo intervento servirà a contrastare il fenomeno di spostamento in avanti e di rotazione del colonnato attraverso la sistemazione di catene di ancoraggio tra la parete esterna e quella interna. È questo il lavoro più urgente perché su cinque metri di struttura l’inclinamento ad oggi è di 15 centimetri. Intanto sabato scorso la classe II C della scuola elementare “E. De Amicis” dell’Aquila, nell’ambito di un corso sulla storia e i monumenti della loro città, ha effettuato una visita presso il bastione est del Forte, dove è ancora conservato lo scheletro dell’Archidiskodon Meridionalis Vestinus che non ha subito danni dal sisma del 2009.