L%26%238217%3BAquila%2C+Auditorium+per+la+musica%3A+al+via+i+lavori
abruzzocityrumorsit
/cultura-e-spettacolo/44878-laquila-auditorium-per-la-musica-al-via-i-lavori.html/amp/

L’Aquila, Auditorium per la musica: al via i lavori

L’AQUILA. L’Auditorium della Musica, progettato dall’architetto di fama mondiale, Renzo Piano, sta per diventare realtà. Dopo il finanziamento di 6,7 milioni di euro, stanziato dalla Provincia autonoma di Trenta, hanno preso infatti il via i lavori di costruzione all’interno del parco del Castello, nei pressi della fontana Luminosa.

Entusiasta, a proposito, l’assessore comunale alla cultura, Stefania Pezzopane. “Non vedo l’ora” commenta. “Quando finalmente lo apriremo, saranno in tanti a ricredersi e, passate le elezioni, molti degli attuali oppositori saranno lì sicuramente ad ascoltare concerti. Sarà uno spazio bellissimo ed innovativo, riqualificherà un luogo che necessitava un ammodernamento, avrà ogni tecnologia a favore della musica e ci consentirà di riportare attività sociali e culturali nel centro storico. L’Auditorium progettato da Renzo Piano per L’Aquila è una di quelle cose che in qualsiasi altra città avrebbe scatenato attenzioni e curiosità ed invece, nonostante se ne parli dal 2009, in prossimità della campagna elettorale emergono polemiche ed ostilità. La struttura, dal punto di vista logistico, andrà a sostituire l’Auditorium intitolato a Nino Carloni che era all’interno del Castello Spagnolo. È evidente che le gloriose attività musicali e culturali, che avevano luogo nel magnifico Castello, in questi tre anni sono state costrette a riciclarsi faticosamente in spazi spesso inadeguati, con evidenti sacrifici sia per la programmazione culturale, sia per gli spettatori. Si torna insomma a far musica in prossimità di uno spazio che ha ospitato concerti per decenni e la cui mancanza, anche simbolica, si sente senza dubbio. Nel centro della città in troppi dimenticano che avevamo più di 15 spazi culturali e di questi oggi uno solo, il Ridotto del Teatro Comunale, è stato riaperto. Li ricordiamo soprattutto a coloro i quali dicono, con estrema superficialità e anche una grande dose di strumentalità, che in centro storico c’è già ‘Il Ridotto’. Prima del 6 aprile gli aquilani e non solo, godevano nel centro storico dell’Aquila contemporaneamente e pressoché ogni giorno di occasioni culturali al Teatro Comunale (600 posti), al Ridotto (350 posti), all’Auditorium Nino Carloni (250 posti), al teatro San Filippo (250 posti), al Teatro Sant Agostino (250 posti), al cinema Massimo (350 posti), all’Auditorium San Giuseppe Minimi (100 posti), al Palazzetto dei Nobili (50 posti), alla sala Eden (50 posti) , alla sala Giovanni Paolo II (200 posti), nell’aula magna dell’Università (200 posti), all’ex Accademia delle Belle Arti (150 posti), al salone della Carispaq (100 posti), al Draghetto (50 posti) ecc. È evidente che doverci ‘accontentare’ del Teatro Ridotto nel centro storico appare una forzatura strumentale e mortificante per le aspettative culturali di tanti cittadini ed in particolare di tanti giovani. L’Auditorium di Renzo Piano ricade, tra l’altro, in un’area scelta da tanti giovani come luogo di incontro, di scambio, di confronto e di cultura. Non sarà solo la casa della musica e nell’area antistante saranno anche allestiti una platea da 500 posti e un bar. Individuare lì uno spazio per la musica ma non solo, esattamente come è accaduto per l’Auditorium Nino Carloni, è una scelta particolarmente felice e animata da grande intuito. Quell’area sarà uno spazio per i giovani soprattutto se consideriamo le scuole che riapriranno sul Viale, l’Università che riaprirà le sue facoltà nell’ex Ospedale San Salvatore, i locali e i pub che già oggi, nonostante la Città non riprenda ancora la sua vita ‘normale’, sono molto frequentati in particolare il giovedì e il sabato sera. Penso che in una città dove in tanti reclamano interventi nuovi, che si collocano nell’antico, poter realizzare, grazie alla provincia di Trento, un Auditorium progettato da un archistar di fama internazionale dovrebbe soltanto farci onore”.