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Cultura, due artisti di Nereto all’evento conclusivo della Biennale di Venezia

Nereto. Due artisti neretesi, Mariano Moroni e Rossella Faraone, protagonisti all’evento conclusivo della 54ma Edizione della Biennale di Venezia. La rassegna del Padiglione Italia 2011 è stata curata di Vittorio Sgarbi, con il coordinamento generale, per Torino, di Giorgio Grasso. Il prestigioso appuntamento artistico, ospitato nei dodicimila metri quadrati degli spazi espositivi, si è aperto sabato scorso ed è dedicato al 150° dell’Unità d’Italia e rappresenta la conclusione di un esperimento ardito, quella della Biennele del 2011 che, a Torino, trova “la chiusura di un cerchio magico” per dirla con le parole di Vittorio Sgarbi. Vengono presentate al pubblico opere di grandi artisti omessi negli appuntamenti precedenti ed altri nomi di sicuro interesse in un contesto che si appresta ad essere uno degli avvenimenti più stimolanti di questi ultimi anni. Una curiosità è certamente rappresentata dal fatto che sia Mariano Moroni che Rossella Faraone svolgono la loro attività artistica e professionale a Nereto. Una cittadina considerata, da sempre, capitale culturale della Val Vibrata e non dimenticata sede del Cenacolo dannunziano di Donna Vinca Sorge la quale, tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento, portò molti degli intellettuali che già animavano il più noto Cenacolo Michettiano di Francavilla. Artista già noto al pubblico nazionale Mariano Moroni chiude un anno straordinario che ha avuto punte di grande richiamo con la Mostra personale a Villa Berselli di Forte dei Marmi nella scorsa primavera e, subito dopo con la sua presenza al grande appuntamento internazionale all’Ara Pacis tra le eccellenza del Made in Italy. Non a caso il nostro Ministero degli Esteri lo sta proponendo, proprio in questo periodo, in iniziative all’estero anche nella sua qualità di industrial designer. Più volte presente al Premio Michetti ed alla grande mostra al Pac di Milano, ha esposto in varie occasioni in tanti paesi stranieri. La fama di Rossella Faraone, come artista, è più recente ma segnata da grandi successi che l’anno proposta ad un vasto pubblico di ammiratori per la sua tecnica personale ed originale. L’artista, di origini romane ma ormai abruzzese di adozione, viene infatti da un lungo tirocinio creativo che l’ha vista affermarsi prima come creatore di gioielli per poi fare un “salto” di linguaggio che l’hanno vista proporre al pubblico (Sala della Banca di Teramo e Museo delle Genti a Pescara) le sue inconfondibili “pittosculture”, proposte recentemente con mostre di successo e con qualificati apprezzamenti critici.