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Teramo, L’Italia sono anch’io: campagna di sensibilizzazione per i diritti degli immigrati

Teramo. “Mi chiamo Mustapha e sono un contribuente italiano di origini marocchine. Ci sono voluti quattro anni per avere la cittadinanza italiana e oggi faccio parte della comunità islamica teramana. Le mie due figlie sono nate a Giulianova e quando dormono, sognano in italiano. Le volte che andiamo in Marocco, vogliono vedere solo i canali italiani sul satellite, perché parlano la loro lingua, e non vedono l’ora di tornare a casa. Ora sono anche loro cittadine italiane”.

Questa è solo una delle tante testimonianze che arrivano da immigrati stranieri, che sono a tutti gli effetti cittadini italiani. Ma ce ne sono tanti altri che, nonostante lavorino, vivano e paghino le tasse, non vedono ancora riconosciuto questo diritto. A loro è rivolta la nuova campagna di sensibilizzazione dal titolo “L’Italia sono anch’io”, presentata questa mattina nella sede delle Acli di Teramo, alla quale aderiscono, tra gli altri, anche la Caritas e la Cgil. Nello specifico, sono due le proposte di legge che saranno presentate in Parlamento e riguardano, appunto, il riconoscimento della cittadinanza e il diritto al voto per gli immigrati. Un tema tornato in auge recentemente, con l’intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, secondo cui “negare la cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati è un’autentica follia”.

“In Italia” ha spiegato oggi Antonio Russo, responsabile Area Immigrazione Acli “ci sono 5milioni di immigrati regolari che pagano le tasse. La normativa in vigore nel nostro Paese risulta obsoleta, perchè risale a 20 anni fa e, in questo frangente, molte cose sono cambiate. Basti pensare che, secondo i dati 2010, oltre 3mila bambini risultano iscritti nelle scuole teramane, mentre sono circa 300 quelli nati in provincia. Perchè non dovrebbero essere considerati italiani?”.

La prima proposta di legge, dunque, chiede il riconoscimento della cittadinanza per i piccoli nati in Italia da genitori stranieri, mentre per gli adulti chiede la riduzione a 5 anni del tempo necessario ad avanzare la richiesta. “Oggi, invece” spiega ancora Russo, “devono trascorrere 10 anni prima che gli venga riconosciuto questo diritto”. La seconda proposta di legge, invece, riguarda il diritto al voto per chi vive in Italia da almeno 5 anni. “L’Anci” conclude Russo “ha più volte chiesto al Parlamento di legiferare in questa direzione, perchè gli stranieri sono una risorsa e i bambini una riserva di futuro per questo Paese che ha bisogno di un nuovo rinascimento”.

Anche i teramani potranno aderire alla campagna, recandosi sabato in piazza Martiri , dalle 9 alle 19, dove le Acli provinciali saranno presenti con un banchetto di raccolta firme.

 

Marina Serra