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Gli aggettivi del vino (parte prima)

Ricordate la maestra alle scuole elementari mentre ci spiegava gli aggettivi? E’ la risposta alla domanda com’è? Bei tempi! Applicati alla degustazione del vino, assumono sfumature diverse e ci permettono di esternare le sensazioni frutto della nostra percezione olfattiva (i profumi), gustativa (del palato tramite le papille gustative), visiva (il colore del vino e la velocità con cui si muove scuotendo il calice) ed alla fine la P.A.I. !

Cos’è? Prima di deglutire il vino provate ad incamerare dell’aria dalla bocca ( i sommelier lo fanno emettendo una specie di suono ma non è necessario) quindi mandatela giù assieme al vino emettendola in seguito dal naso: sentirete aromi che solo per via retro-nasale si avvertono; è la persistenza aromatica intensa e la dice lunga sul grado di complessità del vino. E’ un esame che uso quando devo acquistare vini molto costosi per valutarne “l’essenza” e mi avvalgo della consulenza del mio amico-otorinolaringoiatra nonchè sommelier Umberto Carapucci che le vie retronasali le ha studiate per bene!

Nelle degustazioni ufficiali si possono usare solo aggettivi “omologati” che, a mio avviso, tarpano le ali alla fantasia ed alla visionarietà (la vera struttura della nostra personalità) di noi “liberi degustatori” al di fuori dalle convenzioni e convinzioni sociali quindi possiamo spaziare e renderli più “vinosi e spassosi”!

Ecco una carrellata di aggettivi del vino che uso maggiormente:

  • STRUTTURATO
    è l’apparato scheletrico di un vino, la sua forza che è importante ma, nell’esprimersi, non dev’essere aggressiva; da qui la distinzione tra “strutturato- forzuto” per un vino che ha tanta forza ma che non si riesce a comprendere pienamente oppure “strutturato-elegante” nel caso contrario (mi viene il paragone tra un sollevatore di pesi che di forza ne ha tanta ma si muove goffamente ed un ginnasta alla Yuri Chechi che la esprime con movimenti plastici ed eleganti). La struttura si esprime in modo diverso se il vino è bianco (acidità e grado alcolico sono i parametri) o rosso (i famosi tannini che vengono estratti dalla buccia ed il grado alcolico).
  • GRASSO
    intendo un vino strutturato elegante ma con un grado alcolico elevato che spesso non si avverte risultando “morbido” al palato; è il classico vino da bere al termine di una giornata stancante o frustrante quando spengi il cervello e vuoi solo rilassarti senza limiti!
  • COMPLESSO
    è come le persone: ci sono quelle mono-argomento e quelle che non annoiano mai perchè spaziano da un argomento all’altro! in un vino complesso si percepiscono diverse sensazioni che possono avere qualcosa in comune oppure no; il tutto a prescindere dalla struttura.
  • SCHIETTO
    E’ un vino che si comprende subito ma che……….. quello è cioè ha poca complessità! Dato che l’elenco è ancora lungo, proseguiremo in seguito nella “parte seconda” così avrete tempo di metabolizzare quanto detto.

LEGGI ANCHE: GLI AGGETTIVI DEL VINO – PARTE SECONDA

 

Stefano Grilli – Enoteca Saraullo – Tortoreto – Tel 0861787751