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Interferenze conquista il mondo, mentre Teramo le chiude le porte in faccia

Teramo. Come ogni anno, in occasione del festival Dies de Dansa a Barcellona, i direttori artistici ed i coordinatori europei dei festival che fanno parte del circuito internazionale CQD (Ciudades Que Danzan) si sono riuniti per scambiarsi idee ed opinioni sulle modalità di realizzazione dei festival, sulle linee artistiche e sociali e sulle strategie economiche.

In questa occasione, grande entusiasmo e apprezzamento è stato riservato al Festival teramano Interferenze, presente al meeting spagnolo rappresentato dalla coreografa Cristiana Ruggieri e dal coordinatore Gian Franco Manetta. C’è chi ha definito “geniale” l’idea di disegnare una linea bianca della cultura che attraversasse il centro della città di Teramo, realizzata dall’artista urbano Gianluca Cresciani. Tanta soddisfazione, dunque, per gli organizzatori, Eleonora Coccagna, la direttrice, in primis. Certo, questo è quanto accade all’estero, dove si ripete ancora una volta la solita storia: grande successo fuori, tanta indifferenze dentro, tra le mura del proprio territorio.

“Dal punto di vista dei contributi pubblici” spiega Manetta “il festival Interferenze è la Cenerentola del circuito internazionale. C’è qualcosa di stonato in tutto ciò: com’è possibile che una manifestazione come Interferenze, che diventa sempre più un festival di riferimento per tante realtà artistiche sparse per il mondo e che al pari degli altri festival gode di un contributo dal Fondo Europeo, non abbia la giusta considerazione economica nel proprio territorio da parte delle istituzioni e degli enti preposti al sostegno delle attività culturali?”.

E non è tutto. “Non solo manca la giusta attenzione economica nei confronti della manifestazione” sottolinea Coccagna “ma è stata messa in atto da alcuni personaggi dell’amministrazione comunale una campagna denigratoria tesa a screditare una delle manifestazioni più innovative del calendario culturale teramano. Infatti, dopo il mio intervento a Teleponte, al termine del Festival, in cui reclamavo una commissione di esperti esterna e bipartisan per la valutazione dei progetti culturali, fondamentale ai fini meritocratici e del bene comune e che eviterebbe la dispersione del fondo per la cultura spesso speso per accontentare l’elettorato o ancor peggio per favorire associazioni dalle quali gli stessi personaggi che citavo hanno un diretto tornaconto, è iniziato un putiferio di minacce e azioni proprie di un regime oppressivo e dittatoriale, che hanno pure testimonianze terze al seguito. A poche ore dalla diretta televisiva non è tardata ad arrivare la telefonata da parte di un assessore comunale dei piani alti del VI settore che mi informava, con una certa concitazione, che il Festival Interferenze sarebbe stato escluso dai finanziamenti futuri dell’amministrazione e che avrebbe fatto in modo di decurtare il contributo promesso per questa edizione per mezzo di una multa salatissima a causa delle scritte dell’artista Cresciani. Lascio a voi lettori qualsiasi commento al riguardo. Di fatto la Team sostiene che ha fatto di tutto per pulire la scritta ma invano! Strano è che si tratta di una calcina leggera utilizzata dall’artista su pavimentazioni diverse di vari comuni italiani e che non ha mai dato alcun problema per la rimozione. Intanto siamo prossimi alla scadenza dei termini imposti dal VI settore e, in attesa di una risposta dal Comune, consulterò i miei legali per valutare l’opportunità di interessare la magistratura su questa situazione. Ma non è finita qui! Il Comune mi chiede formalmente di rimuovere le sagome dell’artista Fabrizio Sannicandro entro 5 giorni! Ora mi chiedo e vi chiedo: quale può essere il motivo di tanta urgenza considerando che le sagome, molto appezzate dalla cittadinanza, non creano alcun problema alla circolazione, al pubblico pudore, alla sicurezza? Ma pare che un consigliere ha ritenuto opportuno, chissà se per sua curiosità o se per le strategie oppressive studiate da qualcun altro, di interrogare l’amministrazione comunale esortando una loro rimozione urgente. La risposta pronta dell’assessore agli Eventi Guido Campana non lascia dubbi: decurtazione del contributo”.

“Sarebbe interessante” incalza Manetta “scoprire cosa ne pensano i cittadini di Teramo dell’atteggiamento ostruttivo dell’amministrazione comunale”. In attesa di risposte, Interferenze continua il suo percorso lungo la linea della cultura. Perché come recitava lo slogan di quest’ultima edizione appena conclusa, “la cultura è un diritto e non possiamo fermarla”.