Pescara. La mostra “C.A. Bixio – Musica e Cinema nel ‘900 italiano” dopo il successo ottenuto a Ravello, Spoleto, Napoli e Firenze, giunge al MAM, Museo di Arte Moderna “Vittoria Colonna” di Pescara.
In mostra le celebri canzoni del compositore, le musiche da lui realizzate per il cinema e le più belle immagini delle copertine degli spartiti dei suoi successi. La storia, le immagini e le musiche di una straordinaria carriera che ha influenzato la cultura popolare italiana del ‘900. Canzoni come Mamma, Parlami d’amore Mariù, Vivere sono delle vere e proprie pietre miliari, e sono cantate e conosciute in tutto il mondo.
Dal 7 ottobre al 13 novembre 2016 la mostra verrà ospitata al MAM, il luogo certamente più idoneo a valorizzare i valori artistici sia visivi che sonori di C.A. Bixio.
Inaugurazione alle ore 12.00 del 7 ottobre con la partecipazione dell’Assessore alla Cultura del Comune di Pescara Giovanni Di Iacovo, Franco e Andrea Bixio curatori della mostra insieme a Giuseppe Pasquali, il giornalista Renato Marengo coordinatore della mostra, lo scrittore e regista Italo Moscati, Maria Letizia Bixio curatrice del libro/catalogo della mostra e Federico Giangrandi presidente dell’associazione curatrice degli eventi collaterali.
La mostra gode del patrocinio e della collaborazione di importanti enti istituzionali e privati come SIAE (Società Italiana Autori ed Editori), A.F.I. (Associazione dei Fonografici Italiani), Università “Sapienza” di Roma e RaiTeche.
Durante la permanenza della mostra verrà organizzata l’iniziativa Tactus Fugit OPEN MAT. Questa prevede una serie di eventi collaterali alla mostra stessa: incontri, workshop, concerti e dj-set, oltre a un’esposizione di vinili di case di produzione abruzzesi che operano nel settore delle colonne sonore.
Mio padre – dichiara Franco Bixio, figlio del compositore – è stato, tra l’altro, l’autore delle musiche del primo film sonoro italiano. Molti dei suoi successi nascevano come musiche da film. Il cinema, infatti, è stato motivo di incontro tra lui scrittori, registi e musicisti. Uno dei più grandi compositori dell’epoca fu proprio il “pescarese doc” Alessandro Cicognini, autore, tra l’altro, delle musiche della saga di Don Camillo e di un film, del giovane regista Vittorio De Sica, come “Umberto D”. In questa occasione però mi piace ricordare il Cicognini amico di mio padre. Veniva spesso da noi in campagna, a Rocca di Papa, a trovare mio padre che per lui aveva addirittura allestito un appartamento in un villino, che noi ragazzi chiamavamo la “casa di Cicognini”. Mio padre era molto orgoglioso di essere stato l’editore di tante sue composizioni.
L’obiettivo della mostra è quello di presentare l’origine della canzone italiana e celebrare Cesare Andrea Bixio, uomo dalla spiccata sensibilità creativa e figura chiave del suo tempo: artista e innovatore della cultura e dello spettacolo e, al tempo stesso, uomo dalle grandi intuizioni commerciali e imprenditoriali in campo editoriale. Nel 1920 ha fondato la prima casa editrice musicale tenuta a battesimo nel luogo che diventerà il polo della musica leggera (Galleria del Corso a Milano). Ha collaborato con artisti del futurismo, ed è stato il primo autore italiano a produrre canzoni per alcune tra le maggiori interpreti francesi del varietà, così alimentando il legame tra le città di Napoli e Parigi, a quel tempo, capitali della cultura. Ha, inoltre, composto le musiche per il primo film sonoro italiano La Canzone dell’Amore (1930) e l’amore per il cinema lo ha portato negli anni ‘60 a fondare la Cinevox Record, prima casa discografica dedicata alle colonne sonore, che nel corso degli anni ha prodotto grandi artisti come Morricone, Piovani, Goblin e tanti altri.
Come recita il sottotitolo, la mostra racconta un bel pezzo di storia del cinema e della musica italiana del ‘900. Le note di Bixio accompagnano il visitatore in un viaggio fatto d’immagini storiche, focus su avvenimenti scientifici e contributi artistici da ogni campo, strizzando l’occhio a innovazioni particolari e curiosità del secolo scorso. Il nucleo centrale è sviluppato intorno alle copertine degli spartiti dei primi cinquant’anni del ‘900, veri e propri capolavori di grafica che rappresentano le varie epoche e tendenze artistiche dell’arte visiva. Non mancano le immagini dei film musicati da Bixio e le sequenze delle canzoni interpretate sia da attori famosi come Vittorio De Sica, Totò, Anna Magnani, Elsa Merlini, Macario, sia dalle grandi voci dell’epoca come Beniamino Gigli.
Il progetto è frutto della collaborazione del Gruppo Editoriale Bixio e dell’Associazione Musikstrasse con il Master in “Allestimento e Progettazione di Componenti” della Facoltà di Architettura dell’Università “Sapienza” di Roma, ed è stato firmato dal giovane architetto Massimo Burlina.
Raccontare di Cesare Andrea Bixio, significa anche raccontare la Storia del Novecento, secolo controverso, caratterizzato da forti divergenze ideologiche e sociali e segnato da due guerre che hanno profondamente inciso sulla vita e sui comportamenti di un intero popolo.