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Teramo, il ritorno della pendola ottocentesca

Teramo. Dopo un accurato lavoro di restauro, ha fatto ritorno in Municipio l’orologio a pendolo risalente al 1873, posizionato questa mattina nell’ufficio del sindaco Maurizio Brucchi. Il restauro è stato condotto da due ditte specializzate: una ha curato l’apparato meccanico e tecnico, l’altra è intervenuta sulla struttura in legno.

Nel primo caso sono stati rettificati il tamburo e gli ingranaggi, è stata riparata la suoneria e sono state messe a punto le sincronizzazioni, oltre alla ripulitura complessiva. Nel secondo caso, si è intervenuto sulle rifiniture, si è proceduto alla lucidatura a mano ed è stata apposto un nuovo telo superiore di copertura. La prima delle due operazioni è costata 1.800 euro, mentre la seconda ha avuto un costo di 1.320 euro. Per un totale di 3.120 euro.

“Abbiamo restaurato e ridato dignità ad uno degli oggetti più belli e antichi in dotazione al Comune” ha commentato Brucchi. “La pendola è un’opera di alta manifattura artigiana. Fino a qualche tempo fa, era in uno stato di abbandono, con i meccanismi fermi e la struttura in legno in evidente degrado. Abbiamo deciso di riparare e ridare lustro all’orologio a pendolo, non solo per la sua oggettiva bellezza ma anche perché esso è simbolico testimone di un arco temporale importante nella storia del nostro Comune, dal secondo Ottocento ad oggi. Intendo l’intervento, pertanto, come un atto di rispetto per quest’ultima, come un gesto di cura e decoro del Palazzo di Città e come una manifestazione di attenzione e di amore per le nostre peculiarità, che vorrei fosse colta da tanti, in senso generale”.