Tocco da Casauria, il paese dell’olio e del vento diventa caso di studio per studenti spagnoli

tocco_da_casauriaTocco da Casauria. Sette studenti accompagnati da tre professori dell’Istituto “Pere Martell” di Tarragona  atterreranno all’aeroporto di Pescara questo pomeriggio per arrivare a Tocco da Casauria.

L’istituto tecnico spagnolo che fa capo al CET (Complex Educatiu de Tarragona) ha scelto infatti Tocco quale modello di studio per i propri allievi, attratto dalle politiche di gestione e programmazione del territorio messe in pratica dall’amministrazione comunale. La sinergia tra innovazione tecnologica, eco-sostenibilità, utilizzo di fonti rinnovabili e politiche di tutela delle tipicità paesaggistiche locali che ha permesso a  Tocco da Casauria di vincere il premio Comuni Rinnovabili 2010 di Legambiente e di diventare un caso internazionale di buona politica continua a stimolare studi e approfondimenti. Così, dopo gli studenti dell’Università dell’Aquila (che in questo anno accademico ha dedicato a Tocco il corso di progettazione urbanistica) il Comune di Tocco da Casauria accoglierà la delegazione di studenti e professori spagnoli, che per due giorni visiteranno il paese, realizzando un documentario che sarà poi oggetto di studio per gli allievi dell’Istituto Martell.

“La visita degli studenti e dei professori spagnoli” si legge in una nota “conferma ancora una volta che la direzione presa dall’amministrazione comunale quattro anni fa era giusta. Il loro arrivo è ancora più gradito perché frutto di un impegno profondo avuto in questi anni per fare di Tocco un modello alternativo alla gretta politica localistica troppo spesso centrata sulla mera gestione del potere. In un periodo di crisi profonda, economica e sociale, il percorso intrapreso dalla Primavera Toccolana doveva essere necessariamente paziente, fatto di piccoli passi. Oggi è evidente  per il paese quali frutti stia dando questo modo diverso di fare politica. E ancora più evidente è la miseria umana di chi, dentro e fuori  paese, ha voluto e ottenuto che il processo di rinnovamento da noi promosso venisse interrotto, per tentare alle prossime elezioni di riportare Tocco indietro di trent’anni. Speriamo solo che la nostra comunità sappia utilizzare al meglio la fama internazionale che ha avuto, il riconoscimento che da più parti d’Italia e del mondo ci viene dato, per inventare nuove forme di attrazione e, quindi, di piccola impresa locale che sui prodotti del territorio e sul turismo fondi un pezzo della rinascita di Tocco e dell’intero entroterra abruzzese”.

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