Incredibile il tempo finale dei contradaioli corropolesi che hanno percorso 1160 metri di salite e discese con una botte di 63 kg in appena 3’ 12’’.
Gli spingitori di Piane San Donato sono stati: Fabio Del Toro, Alessandro Del Toro, Matteo Pantoni, Andrea Di Diodoro, Alex Di Lorenzo, Samuel Boni, Samuel Goga. Ottimo risultato anche per la contrada Colle di Mejulano, arrivata al secondo posto mentre sul gradino più basso del podio si è piazzata la brillante contrada Ravigliano.
Nel Mini Palio delle categorie dedicate a bambini e ragazzi hanno trionfato ancora una volta la contrada Piane San Donato (cat. 8-11 anni) e la contrada Vibrata (cat. 12-16). Grande successo anche per la gimkana per bambini che ha visto la partecipazione di ben 21 squadre composte da giovanissimi spingitori dai 3 ai 7 anni (hanno partecipato anche alcune giovanissime contradaiole di appena 5 anni): ad aggiudicarsi la competizione la numerosa contrada di Colle di Mejulano.
Prima dell’inizio della fase agonistica e ludica della manifestazione, ad allietare i tanti spettatori presenti nelle vie del centro storico di Corropoli, ha provveduto il corteo di 300 figuranti che ha proposto la Rievocazione storica della Pentecoste Celestiniana, con costumi, drappi, armi e strumenti d’epoca medievale. Grande entusiasmo anche per l’esibizione dei musici e degli sbandieratori di Lanciano.
Per l’ottima riuscita dell’intero evento, è ovviamente soddisfatto Claudio Compagnoni, presidente dell’Associazione culturale “Palio delle Botti” di Corropoli: “E’ stata una bella serata di festa che ha coinvolto corropolesi e turisti e che ci rende molto orgogliosi. Complimenti alla contrada vincitrice ma anche a tutti coloro che hanno deciso di mettersi i gioco: questo è lo spirito giusto del Palio”.
A fare eco a Compagnoni, anche il sindaco di Corropoli, Umberto D’Annuntiis: “Il Palio ha riscosso ancora una volta un grandissimo successo. Questo deve essere un segnale forte che anche istituzioni più importanti del nostro comune non possono non cogliere. Il Palio merita di essere sostenuto economicamente e moralmente in ogni momento perché ha dimostrato di essere all’altezza di altre manifestazioni. È un patrimonio dell’intera regione che non può e non deve essere dissipato”.