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Pokeunite, a Teramo il fenomeno social diventa modello di studio

Un vero e proprio esperimento sociale. Organizzato dall’Ateneo teramano, si svolgerà domani dalle 20,30 alle 23 nei giardini Gambacorta dei Tigli, l’evento Pokeunite, per studiare ed analizzare quanto sta provocando il fenomeno del gioco lanciato poche settimane fa dala Nintendo.

L’evento proposto dal delegato del rettore al Welfare Christian Corsi e dai laureati dell’Università di Teramo Fabio Panichi e Athos Capriotti, rispettivamente responsabile comunicazione e responsabile marketing dello spin off universitario Cisrem, coinvolgerà appassionati e gamers del Pokemon GO, diventato una passione collettiva, un fenomeno virale che sta coinvolgendo i giovani di tutto il pianeta. L’iniziativa è stata realizzata con il supporto tecnico dell’esperto gamer teramano Luca Boschi, tra i primi in classifica nel ranking nazionale del gioco.

Grazie alla possibilità di vivere una user experience eccezionale, combinata all’utilizzo di tecnologie innovative come la realtà aumentata”, ha detto Christian Corsi, “fin dal giorno del suo lancio Pokemon GO è stato un successo senza precedenti. Con un’attenta pianificazione strategica, il gioco potrebbe rappresentare un ottimo strumento di marketing territoriale, capace di convogliare gli utenti in punti prestabiliti, andando ben oltre la mera e banale interpretazione ludica del fenomeno”.

L’evento, dunque, vuole essere uno spunto di analisi dei comportamenti sociali in riferimento alle nuove tecnologie e una nuova occasione per rafforzare il legame tra Università, città e studenti. Alla luce delle potenzialità relazionali dell’applicazione, l’Ateneo ha organizzato questa iniziativa allo scopo di valutare e monitorare tramite idonei strumenti di analisi le dinamiche aggregative del gioco per scoprire l’aspetto comportamentale della tecnologia. Ai partecipanti, infatti, sarà somministrato un questionario e dall’analisi dei dati si cercherà di indagare come il gioco sia riuscito a creare nuove relazioni e nuovi linguaggi che vanno ben oltre lo schermo del proprio smartphone.

Dietro la cattura dei famosi animaletti”, ha aggiunto Corsi, “si nasconde in realtà un’iniziativa con lo scopo di analizzare i comportamenti sociali che gli utenti assumono durante la ricerca, o meglio la caccia, per le vie della città. Il videogioco non va letto solamente in chiave ludica o come un passatempo digitale, ma ha dei risvolti rilevanti in termini di dinamiche sociali e commerciali. Per quanto riguarda, inoltre, l’indotto che si crea intorno a tale fenomeno si registra un notevole incremento degli incassi per quelle attività commerciali che stanno cavalcando l’onda generata dal videogame, creando serate a tema che attirano centinaia di utenti, trasformandosi quindi in potenziali clienti”.