Università Teramo, ad Agraria ricercatori di tutta Europa per discutere di sviluppo sostenibile

universita_teramoTeramo. Da martedì 22 a venerdì 25 febbraio 40 ricercatori provenienti da tutti i Paesi europei saranno alla Facoltà di Agraria dell’Università di Teramo, a Mosciano Sant’Angelo, per l’unica tappa italiana del progetto ISLE Innovation in the teaching of Sustainable development in Life Sciences in Europe (Innovazione nell’insegnamento dello Sviluppo sostenibile nelle Scienze della Vita in Europa).

Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito degli Erasmus Academic Network, ha come obiettivo il miglioramento della qualità dell’insegnamento nell’alta formazione, lo sviluppo di una dimensione europea nelle discipline accademiche, la diffusione delle innovazioni e lo scambio di metodologie e buone pratiche. Si sviluppa, quindi, attraverso la cooperazione tra istituzioni dell’alta formazione, Facoltà e Dipartimenti universitari, ma anche associazioni professionali e imprese.

Nel corso della cinque giorni sarà esaminato lo “stato dell’arte” dell’insegnamento dello sviluppo sostenibile nei programmi didattici delle Università dei diversi Paesi, con l’obiettivo di identificare buone prassi e le migliori esperienze da diffondere a livello europeo.

In particolare, saranno approfondite le tematiche relative alla sostenibilità  nel settore agroalimentare, con l’intervento di esperti del comportamento dei consumatori, delle politiche agricole comunitarie e della gestione sostenibile delle filiere agroalimentari.

Per l’Università di Teramo saranno impegnati docenti e ricercatori della Facoltà di Agraria e del Dipartimento di Scienze degli Alimenti. L’Ateneo sarà, inoltre, leader di un gruppo di lavoro composto da altre dieci istituzioni universitarie con il compito di identificare le buone pratiche esistenti in Europa e di predisporre delle linee guida comuni per l’insegnamento delle tematiche relative allo sviluppo sostenibile.

A chiusura dei lavori, venerdì 25, il gruppo farà visita al Consorzio Pecorino di Farindola, come esempio di valorizzazione sostenibile di una risorsa locale, e al Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga, con le sue esperienze di conservazione dell’ambiente attraverso la valorizzazione delle produzioni agroalimentari tradizionali locali.

 

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