Teramo, mangiare bene e campare cent’anni: convegno all’Università

Togliere le proteine per qualche giorno dalla tavola due o tre volte l’anno. Potrebbe essere questo l’elisir di lunga vita che sarà presentato nel convegno internazionale dal titolo “Healthy diet for Healthy life” in programma domani alle 14 nell’aula magna dell’Università di Teramo. L’iniziativa che apre la prima fase del progetto europeo Marie Sk?odowska-Curie REP-EAT, finanziato per due milioni di euro all’Ateneo teramano, è stata organizzata in occasione del lancio del bando con il quale nei prossimi mesi l’Università di Teramo selezionerà 12 ricercatori da tutto il mondo, per sviluppare un progetto di ricerca che appforondirà come attraverso la qualità del cibo e la scelta di adeguati regimi alimentari si possa preservare la propria salute riproduttiva e contrastare l’insorgenza di disordini alimentari. Il convegno, che sarà trasmesso in streaming sul sito dell’Università di Teramo (www.unite.it), vedrà la partecipazione di due autorità mondiali: Valter Longo e Rafael De Cabo.

Valter Longo”, ha spiegato Barbara Barboni prorettore alla ricerca all’Università di Teramo e coordinatrice del progetto, “è un prestigioso ricercatore italiano della University of Southern California che con il rigore delle sue evidenze scientifiche ha codificato la dieta della longevità. Si tratta di una periodica e breve privazione alimentare, 5 giorni ogni 3-6 mesi, di alcuni nutrienti, soprattutto proteine, che mimando il digiuno e abbattendo l’apporto calorico giornaliero fino a dimezzarlo, permettono al corpo di riprogrammarsi e di entrare in una modalità anti-invecchiamento aumentando le proprie difese verso alcune patologie come le malattie cardiovascolari, il diabete, l’obesità e i tumori”.

I meccanismi cellulari anti-invecchiamento della dieta saranno anche approfonditi da Rafael De Cabo, direttore del Translational Gerontology Branch del National Institute of Health di Baltimora.

Rafael De Cabo”, ha proseguito Barbara Barboni, “è un punto di riferimento mondiale della moderna medicina impegnata in prima linea per sviluppare strategie che ci consentano di aspirare non solo a un allungamento della vita ma anche a una vita più a lungo in salute”.

Rafael De Cabo, insieme ad Antonio Pizzuti dell’Università Sapienza di Roma, Liborio Stuppia dell’Università di Chieti Pescara e Claudio D’Addario dell’Università di Teramo spiegheranno come “la longevità dipenda solo per un 35 per cento dall’ereditarietà e dai nostri geni e che la ricetta del vivere a lungo e in salute dipende in gran parte da noi: dal nostro stile di vita e soprattutto dalla scelta consapevole e dall’adesione a regimi alimentari corretti e scientificamente testati”.

Dall’Aula magna dell’Università di Teramo” ha concluso il coordinatore del progetto, “questi scienziati ci spiegheranno come si può vivere fino a cento anni, anche senza rinunciare a tutto ciò per cui vale la pena vivere: mangiare, magari non troppo, ma soprattutto mangiare bene”.

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