Lanciano, presentazione documentario “Fragili ghiacci del Polo”

polo-nordLanciano. “Fragili Ghiacci del Polo” è questo il titolo del documentario realizzato da Pietro del Re, inviato de La Repubblica, e Antonello Tiracchia, regista di origini abruzzesi, che sarà proiettato giovedì 16 settembre 2010 nei locali del Polo Museale Santo Spirito di Lanciano.

La manifestazione, patrocinata dal Comune di Lanciano, che vedrà la partecipazione dell’Ambasciatore del Regno di Norvegia in Italia, S.E. Einar Marentius Bull e della Direttrice del Fram Museum di Oslo Dott.ssa Anne Rief, è stata illustrata, agli organi d’informazione, questa mattina lunedì 13 settembre 2010, sempre all’interno del Polo Museale S.Spirito. La presentazione dell’iniziativa  sarà curata dal giornalista, Daniele Lanetta.

“FRAGILI GHIACCI DEL POLO” è un documentario prodotto da Memoria AudioVisivi e La Repubblica. TV l’emittente televisiva digitale del noto quotidiano.

Il documentario racconta l’importanza delle ricerche scientifiche internazionali che si svolgono a Ny Alesund nelle Isole Svalbard dove esiste una stazione scientifica internazionale che ha il compito di monitorare gli indici dello stato di salute del pianeta, di cui l’Artico è diventato il termometro.

La base si trova nei pressi della Baia del Re da cui nel 1926 partì il dirigibile Norge con bordo Roald Amundsen e il generale Umberto Nobile, i primi esploratori che riuscirono a raggiungere il Polo Nord.

Il documentario presenta inoltre per la prima volta al grande pubblico italiano la figura leggendaria di Fridjof Nansen, esploratore, scienziato e politico norvegese vincitore nel 1922 del Premio Nobel per la Pace. Gli Autori viaggiando su piccoli aerei o a bordo di motoslitte, con il kit di sopravvivenza per due giorni imposto dal Governatore delle Svalbard e che comprende anche una carabina di calibro adeguato per difendersi da un probabile attacco di un orso,  hanno avuto la triste conferma che l’Artico non è più un territorio da esplorare ma un territorio da salvare.
“Nel fegato delle foche e nel sangue degli orsi c’è arsenico e una quantità tale di prodotti velenosi che ci si domanda come sia possibile” ha detto Antonello Tiracchia. “Il “mondo civile” è lontano migliaia di chilometri, così lontano che un piccolo problema a queste latitudini può trasformarsi in un dramma mortale, ma l’inquinamento è nella neve, nel ghiaccio, nell’aria e nel mare, come i prelievi di sangue su questi animali confermano. Ancora per qualche anno pochi orsi polari e alcune foche dell’artico vivranno la loro vita senza avere mai visto e sentito l’odore di un essere umano, quello strano bipede che ha stabilito la loro fine senza avere mai visto il loro habitat e senza porsi una qualche domanda in merito. Per questo i ghiacci del polo sono fragili, come la vita dell’uomo che offendendo la natura e disprezzando l’ambiente sprofonda sempre più verso il nulla” ha concluso il documentarista.

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