Pescara, Arancia Meccanica al Teatro Massimo con le musiche di Morgan VIDEO

Pescara. Il cult di Burgess, reso immortale sul grande schermo dal genio di Kubrik, sul palco del Massimo con l’opera di Gabriele Russo e le musiche di Morgan: Arancia Meccanica in teatro a Pescara giovedì 7 aprile.

Se Arancia meccanica, uno dei romanzi più “psicho” della letteratura mondiale, scritto da Anthony Burgess 1962, è divenuto un cult immortale lo deve unicamente alla trasposizione cinematografica che il genio di Stanley Kubrick ne fece nel 1971, rendendo icone pop le figure socialmente inaccettabili di Alex e i suoi Drughi.

Ora, a distanza di oltre cinquant’anni dalla sua stesura, ci si rende conto di quanto Burgess avesse saputo guardare oltre il suo tempo presagendo una società al contempo violenta e sempre più incline al controllo delle coscienze e all’indottrinamento verso un “pensiero unico”.

Su questi pensieri di sfondo si staglia la messinscena di Gabriele Russo, fondata sull’adattamento drammaturgico che lo stesso Burgess fece del romanzo e rimane fedele alla volontà del testo originale di porre delle domande e di scuotere le coscienze. Il regista sceglie di portare A Clockwork Orange in teatro affidandosi alle scende di Roberto Crea e, soprattutto, alle note di Marco Castoldi, in arte Morgan, Drugo della musica che più Drugo non si può: i suoi accompagnamenti sono parte integrante della narrazione, agiscono con gli attori, tasselli di un lavoro dall’estetica mozzafiato e dall’emotività dirompente. Un meccanismo perfetto, che riesce a incantare ma, al tempo stesso che spinge a una seria riflessione sulla libertà di scelta e sul vero significato della parola libertà”.

Lui stesso, che dal piano e dalla classica trae linfa per ogni partitura più moderna, confessa e spiega la natura del successo dell’opera (filmica e scenica) legato alla colonna sonora: “Beethoven per Arancia Meccanica è fondamentale! Io ho sempre amato la deformazione della musica classica e mettere le mani nella musica classica è esattamente come mettere le mani nei testi classici. Ludovico Van, rispetto a quello che rappresenta il protagonista Alex, simboleggia la forza e la dirompenza della violenza sonora! L’idea che tutto avvenga attraverso la testa di Alex per me è stato fondamentale ai fini della realizzazione dei brani: le mie musiche iniziano riferendosi all’originale, per poi man mano deformarsi: trascendono e degenerano proprio perché stanno nella testa di Alex; quello che Alex ascolta non è Beethoven, è la sua idea deformata di Beethoven, è il suo delirio di Beethoven. E’ questa deformazione musicale che mi ha interessato e sulla quale ho lavorato”. E sempre da lui passa la traduzione della vena violenta che connota Arancia Meccanica: “Credo che tutto ciò che è nella mente, nel ‘planetario’, di Alex sia giusto, è il modo di metterlo in pratica, attraverso la violenza, che è sbagliato! Paradossalmente il canale della creatività, che si attua mettendo in scena un’opera come questa, è la strada giusta per trasmettere alla società di oggi un messaggio di non-violenza!”.
Arancia Meccanica andrà in scena giovedì 7 aprile, alle ore 21, sul palco del Teatro Massimo di Pescara, inscenata da Daniele Russo, Sebastiano Gavasso, Alessio Piazza, Alfredo Angelici, Martina Galletta, Paola Sambo e Bruno Tramice.

I biglietti sono disponibili online e in tutti i punti vendita del circuito Ciaotickets.

1° SETTORE numerato 27,50€

2′ SETTORE numerato 22,00€

3′ SETTORE numerato 16,50€

Per informazioni: 340 7891430 aproduzioniteatrali@alice.it

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