“Regione Abruzzo e Ministero per i Beni culturali” aggiunge “devono chiarire quali saranno le sorti di questo prestigioso istituto, fiore all’occhiello del panorama culturale aquilano ed oltre”.
L’Accademia dell’Immagine, intanto, continua a ricevere prestigiosi riconoscimenti. L’ultimo in ordine di tempo è costituito dalla presentazione alla 67ma Mostra del Cinema di Venezia del filmato L’Aquila. Un anno dopo – memory Hunters 1, realizzato dagli allievi del terzo anno di corso, che sarà proiettato il prossimo 10 settembre.
”Se, da una parte, questa istituzione continua a dimostrare una vitalità importantissima per la ripresa della vita culturale della città” dice la Pezzopane “dall’altra versa ormai in difficoltà gravissime, dal momento che, per il secondo anno consecutivo, la Regione Abruzzo, socio fondatore, non versa i contributi previsti. Una situazione che rischia di decretare la fine dell’Accademia, privando la città di una realtà culturale che, da sempre, ha portato il proprio marchio, e il nome stesso della città, a livello nazionale e internazionale, e lasciando senza lavoro i dipendenti della struttura, che anche quest’anno non potrà attivare il primo anno di corso, nonostante le numerose richieste di giovani che chiedono di iscriversi. C’e’ il rischio, e anche il sospetto, che qualcuno voglia lucrare sulla fine di questo istituto, acquistandone il marchio a prezzi stracciati per poi ritrovarsi un nome prestigioso che faccia da apriporta ai massimi livelli culturali e un patrimonio immobiliare di tutto rispetto, costituito dalla sede dell’Accademia, moderna e ristrutturata di recente, nonché dotata di attrezzature tecniche all’avanguardia”.
La Pezzopane esorta dunque il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, ed il Ministro della Cultura Sandro Bondi ”a fare chiarezza sui destini di questa istituzione e a ripristinare i finanziamenti, che per legge le devono essere attribuiti e che sono stati sospesi senza una ragione plausibile, dal momento che, contemporaneamente a questi tagli, si continuano ad elargire lauti contributi in favore di altre realtà culturali, meno note e senza particolari credenziali, fatta eccezione per nomi noti nei rispettivi ruoli apicali”.