Città Sant’Angelo. Giornata speciale per i ragazzi dell’Istituto Spaventa quella di ieri, che al teatro comunale hanno incontrato il giornalista e storico Marco Patricelli.
L’evento, organizzato dal preside, Domenico Terenzi in collaborazione con il Comune, guidato da Gabriele Florindi, ha coinvolto circa 200 alunni, che hanno assistito alla proiezione del film ‘In realità’, del regista polacco Miroslaw Krzyszkowski.
“Siamo di fronte ad un antieroe”, ha commentato Patricelli, riferendosi al protaginista della pellicola, “Pilecki non cercava gloria e aveva tutto da perdere dal suo impegno diretto avendo, tra l’altro moglie e figli. Sono stati i suoi ideali di libertà e pace a spingerlo oltre. In lui, tuttavia non é nemmeno mancata la forte componente di cattolico fervente”.
Il film, realizzato con il patrocinio dell’Istituto Polacco di Roma, racconta, con bella perizia artistica, la storia dimenticata di Witold Pilecki, che si è fatto rinchiudere di sua spontanea volontà nel campo di concentramento di Aushwitz, da cui successivamente é riuscito ad evadere. Poi, dopo aver combattuto il nazismo, é diventato vittima dello stalinismo.
Il docu-fiction é una fedele rappresentazione di saggio di Marco Patricelli, apprezzato storico pescarese e il suo lavoro, oltre ad aver vinto il Premio Acqui Storia, è stato tradotto in polacco e in francese: in Polonia è un best seller, adottato anche dalle università; il libro, edito da Laterza nel 2010 col titolo ‘Il volontario’, ricostruisce, con rigoroso metodo scientifico, la vicenda del polacco Witold Pilecki.
Il tenente di cavalleria Witold Pilecki nel 1940 ha 38 anni. Sotto falso nome si lascia arrestare dalla Gestapo con l’unico scopo di raccontare Auschwitz al mondo che era ‘fuori’: un mondo che non voleva vedere gli orrori che si consumavano dietro al filo spinato, che preferiva ignorarli con presunta buona fede, chiamando ‘campi di lavoro’ i ghetti della barbarie e dello sfruttamento.
Quello di Pilecki è il primo documento dai campi arrivato agli alleati. Oltre ad avere fegato, Pilecki era stato anche abile, astuto e fortunato: riuscì ad evadere, partecipando all’insurrezione di Varsavia del 1944, ma finisce nuovamente prigioniero dei tedeschi fino alla fine della guerra. Quando torna in Polonia, sa già che gli ideali per i quali ha speso i suoi anni e i suoi affetti non hanno trovato terreno fertile nella sua patria: è il tempo dell’Armata Rossa e dell’indottrinamento sovietico, per i quali Pilecki è scomodo.
Abbandonato al suo destino, Pilecki viene condannato a morte e giustiziato il 25 maggio 1948. Non solo, ma anche la sua stessa memoria cade nell’oblio: ancora oggi, non si sa dove sia sepolto il suo corpo.
Marco Patricelli, già giornalista del quotidiano ‘Il Tempo’, docente di Storia dell’Europa contemporanea all’Università D’Annunzio e consulente di Tg1 Storia, ha pubblicato molti libri quasi tutti inerenti gli eventi della seconda guerra mondiale. Tra le sue pubblicazioni: Liberate il Duce; Gran Sasso 1943: la vera storia dell’Operazione Quercia; La Stalingrado d’Italia. Ortona 1943: una battaglia dimenticata; Le lance di cartone. Come la Polonia portò l’Europa alla guerra; I banditi della libertà; La straordinaria storia della Brigata Maiella, partigiani senza partito e soldati senza stellette; L’Italia sotto le bombe. Guerra aerea e vita civile 1940-1945; I giorni della vergogna; Il nemico in casa. Storia dell’Italia occupata 1943-1945.
L’autore è insignito dell’onorificenza di ‘Bene Merito’ della Repubblica di Polonia.
Dai suoi libri sono stati tratti molti docu-film e docu-fiction trasmessi in Italia e all’estero. Un saggista molto impegnato anche per la sua intensa attività di conferenziere in Italia e all’Estero.