“Purtroppo a causa dell’approssimazione con cui nel nostro belpaese sempre più persone svolgono il proprio lavoro, il concerto gratuito di Pescara del 10 agosto è stato annullato pochi giorni prima per ‘problemi organizzativi’, ringrazio personalmente questi…buffoncelli improvvisati per il danno, direi la beffa che ci hanno regalato…so che noi troveremo altre occasioni per abbracciarci…ne sono sicuro”, queste le parole, su Facebook, di Niccolò Fabi, il cantautore che si sarebbe dovuto esibire questa sera a piazza Unione.
Sostenuto, a furor di popolo, sia sul sociale network che in città. Nessuno si spiega un così repentino annullamento. Alle accuse rivolte, il Comune risponde con la voce dell’assessore ai Grandi eventi Berardino Fiorilli: “L’amministrazione comunale non ha notizie dirette circa le motivazioni che hanno determinato la cancellazione della tappa non avendo intrattenuto rapporti diretti con il management. Il Comune, in questo caso, ha avuto rapporti solo con gli organizzatori che avevano proposto il concerto che abbiamo deciso di sostenere, tra l’altro anche con la Provincia di Pescara. Nel merito abbiamo garantito l’uso del palco, che infatti questa sera verrà impiegato per il Continenza Jazz Trio, la chiusura della rampa dell’asse attrezzato, qualora si fosse svolto il concerto, con la presenza della Polizia municipale, come si conviene per ogni ‘grande evento’, dichiarando la disponibilità a concedere anche un contributo economico da assegnare agli organizzatori, e non direttamente all’artista con il quale non abbiamo avuto contatti, pari al 50 per cento della spesa. Non sappiamo perché lo spettacolo è poi stato annullato; resta la disponibilità dell’amministrazione a ospitare iniziative di richiamo vagliando le proposte che giungono dal nostro mondo produttivo”.
Giustificazioni che non chiariscono la natura della decisione. Tanto sgomento l’artista, quanto i suoi fan, ansioni di ascoltarlo nella sua unica tappa in Abruzzo per questo tour. Il Comune rassicura il recuperò del concerto in data 7 settembre.
Daniele Galli