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Francavilla al Mare, il Premio Michetti

Francavilla al Mare. E’ stata inaugurata ieri, 24 luglio, e durerà fino al 31 agosto nella sede del Museo Michetti a Francavilla al Mare, la 61esima edizione del Premio Michetti, a cura di Carlo Fabrizio Carli. “Diorama italiano. Arte e ambiente” è il titolo scelto, che possiede una duplice valenza.

Da una parte indica l’italianità dei trenta artisti che partecipano all’esposizione con opere realizzate appositamente per la mostra; dall’altra testimonia il fatto che essi interpretano, spontaneamente e in assoluta libertà, altrettanti aspetti della creatività, della specificità, degli scenari esistenziali, in breve, dell’essere italiani.

Il visitatore della mostra troverà, ad esempio, tra le opere proposte, una cospicua presenza di pittura e scultura, oggi spesso marginalizzate, se non addirittura bandite, in rassegne di arte contemporanea, alla stregua di linguaggi che si pretenderebbero ormai esauriti. Come pure potrà riscontrare l’accostamento di artisti di diverse fasce generazionali.

La formula espositiva adottata, ovvero la scelta di accogliere ogni espositore con cinque opere (tre nel caso della sezione “Arte e Ambiente”), non è affatto casuale, ma finalizzata ad assicurare a ciascun artista una sorta di piccola sala personale, consentendo al visitatore interessato di approfondirne la conoscenza.

Parte integrante di questo Premio Michetti è la sezione “Arte e Ambiente”, che non soltanto affronta un tema centrale per l’esistenza dell’uomo contemporaneo, ma riprende un’antica vocazione del Michetti che, nel 1976, realizzò la trentesima edizione del Premio intitolata “L’uomo e il suo ambiente”.

Pure nella forzatamente ridotta, ma qualificata, selezione degli artisti coinvolti, il Michetti intende testimoniare proprio la vastità degli approcci e dei coinvolgimenti di un tema a cui vengono dedicate innumerevoli mostre e pubblicazioni: i verdissimi Tappeti Natura di Piero Gilardi, celebri in tutto il mondo, l’approccio esoterico di Immacolata Datti, la natura transgenica di artificiale candore di Carla Mattii, i fiori malati di Ettore Frani, il riutilizzo degli scarti di produzione proposto in dimensione estetica da Mariano Moroni, i fiori luminosi ed ecologici di Marco Appicciafuoco, la ricerca sui baccelli e i semi vegetali di Federica Luzzi, l’attitudine ecologica di Margherita del Balzo, che prepara da sé i fogli della speciale carta su cui interviene con il disegno, il rimpianto per la natura incontaminata di Isabella Ducrot, il vagheggiamento di una recuperata purezza primordiale dell’arte rupestre di Andrea Benetti. Del resto, il tema ambientale è ampiamente testimoniato anche nell’altra sezione del Premio, così da costituire un motivo unificante dell’intera mostra.

Per questa 61esima edizione, il premio “Museo d’arte contemporanea e moderna” è stato assegnato a Mauro Reggio, per l’opera “La Torre“, mentre il Premio Michetti è andato, ex aequo, ad Angelo Casciello per l’opera “Arco di Ulisse” ed a Francesco Cervelli per l’opera “Senza titolo”. Menzione speciale, invece, per Tommaso Cascella e la sua opera “Cielo rovesciato” e per Stefano Di Stasio ed il suo ciclo di opere “A solo”. Il premio acquisto “Dante Ruffini e Maddalena Pettirosso”, infine, è andato ad Alberto Di Fabio, per l’opera “Sinapsi+galassie”.