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Pescara, scrive libro a 10 anni e lo presenta davanti a 300 ragazzi

Pescara. Come si diventa scrittori? Scrivere un libro sulla perdita di un caro è allontanarsi dalla realtà o viverla? Domande da coetanei a coetanea: 300 ragazzi di Pescara delle scuole medie Pascoli, Michetti e Tinozzi hanno affrontato questioni importanti con domande semplici ma efficaci. Di fronte a loro, nella sala consiliare di Palazzo di Città, a rispondere ai quesiti una loro ‘collega’ di 12 anni, Valeria Montemurro, autrice del romanzo ‘Il Paradiso di Zoe’ (Pegasus Edizioni) scritto a soli 10 anni, dopo la scomparsa della sorella Flavia per un male incurabile.

E oggi ha raccontato la sua esperienza nell’ambito della rassegna ‘Autori a scuola’ fortemente voluta dall’Istituto Comprensivo 4 delle medie Pascoli e Michetti, alla presenza della preside Roberta Dalla Regione, e organizzata da Valentina Palleri (insegnante alla scuola ‘Pascoli’), in collaborazione con l’associazione ‘Amico Medico’ e con il patrocinio del Comune di Pescara.

L’obiettivo dell’iniziativa, ha detto Palleri “quello di permettere ai ragazzi di avvicinarsi alla lettura, ma una lettura che sia in grado di veicolare anche altri valori”. Il ‘Paradiso di Zoe’, letto precedentemente in classe dai ragazzi, ha i toni della fiaba, ma anche le caratteristiche di un fantasy molto ben articolato solo se si pensa alla giovane età della scrittrice che, dopo la scomparsa della sorellina di poco più grande, due anni fa, è riuscita a trovare un nuovo modo per incontrarla.

“E’ stato un momento tristissimo all’inizio e non mi aspettavo sarebbe finita così. Speravo che la malattia passasse. Il giorno dopo che era andata via ero dai miei amici e non avevo la forza neanche di tornare a casa, poi scrivendo questo libro sono riuscita a capire forse che è meglio che stia in cielo perché così non soffre così tanto in terra e magari sopra si è trovata degli amici, sta bene, e magari pensa anche a me e mi viene a dare una mano anche (dice sorridendo, ndr.) nei compiti in classe, almeno spero”.

Un grande aiuto è arrivato anche dai genitori: “Mamma mi ha aiutato anche nelle correzioni, papà ha fatto le sue critiche dicendomi cosa non andava bene e cosa dovevo cambiare”.

Poi un messaggio ai coetanei presenti a Pescara: “Caspita, non mi aspettavo che ci fossero oggi così tanti ragazzi. Spero di riuscire a trasmettere loro l’amore per la lettura e un messaggio positivo, quello cioè che tutti quanti si accettino per quello che sono senza voler cambiare”. L’ultima è sul sogno di diventare, perché no, scrittrice: “Probabilmente sì. Vediamo di intraprendere questo cammino stravagante, cercando di far capire a tutti che dobbiamo essere contenti di come siamo”.

Tanta la voglia di saperne di più, da parte dei ragazzi intervenuti alla presentazione che hanno fatto a gara per rivolgere domande a Valeria. In questo serrato dialogo tra ragazzi, l’autrice ha anche confidato di essere appassionata di calcio: “Mi piace molto questo sport, io gioco anche a calcio nel ruolo di difensore. Non sono però tifosa di nessuna squadra perché questo sport deve essere vissuto come un gioco” ha risposto a chi le chiedeva per chi tifasse. Risposta che le è valsa molti applausi. Tra le altre curiosità e domande, quelle sui videogame (“mi piacciono tantissimo”) e sui libri che ha letto. Quindi la corsa agli autografi. Per ciascuno una frase diversa. Dopo la presentazione de ‘Il Paradiso di Zoe’ a Roma e oggi a Pescara (il libro si può ordinare da Feltrinelli attraverso il distributore Libroco), a febbraio Valeria sarà a Napoli.