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Pescara, So.Ha inaugura ‘Biblioteca sociale Andrea Pazienza’

Pescara. E’ stata chiamata micro-biblioteca sociale, ma l’iniziativa è di carattere macro. Porta il nome di Andrea Pazienza: una dedica che suona il campanello della sensibilizzazione, ma anche della denuncia. Succede alla So.Ha, Associazione giovani cittadini attivi, che ha inaugurato la biblioteca questa mattina, alla presenza del professor Sandro Visca e del consigliere comunale Sea Giovanni Di Iacovo.
Basata sul meccanismo del libero scambio, la raccolta predisposta nella sede di viale Kennedy 101 consiste già in 500 volumi, tra narrativa, saggistica e testi universitari. I tanti tesserati della So.Ha hanno donato con molto piacere i propri libri, che rimangono comunque di loro proprietà, mettendoli a disposizione di chiunque voglia usufruirne. E molti altri libri continuano ad arrivare. Unica condizione per il prestito è la registrazione all’associazione, per ovvi motivi di raccolta dati. C’è anche la possibilità di consultare le disponibilità dei libri attraverso il catalogo online sul sito www.sohapescara.org/cosafacciamo/servizi/biblioteca-sociale.html .
Due gli obiettivi dell’iniziativa, spiegati dal coordinatore della So.Ha Roberto Ettorre: “Il primo obiettivo è quello prioritario di far fronte al caro libri, troppo costosi per le tasche di studenti e giovani lavoratori. Cerchiamo di incentivare la cultura e la lettura: basta pensare che il 62% degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno. Proviamo a fare la nostra parte, a fronte delle cifre irrisorie spese da Stato e regioni per cultura, scuola, università e ricerca”.
Dietro  e dopo l’obiettivo pratico, il secondo obiettivo tende alla denuncia di uno stato di cose che So.Ha intende cambiare e combattere: “La nostra biblioteca è un mezzo sociale, veloce ed economico per mettere a disposizione di tutta la nostra comunità  una piccola porzione di cultura”, incalza Ettorre,  “dato che poco fanno le istituzione per i giovani in tal senso. In Italia i Comuni spendono annualmente per le politiche giovanili circa 15mila euro, meno di quanto si spende per costruire una rotatoria. A Pescara, poi, le biblioteche pubbliche hanno spazi e orari non a misura di giovane: noi non solo chiediamo di ampliare le sale studio e di allungare gli orari delle biblioteche, ma apriamo le porte ai nostri coetanei, le nostre stanze e i libri raccolti sono a loro disposizione”.
La scelta della dedica a Pazienza, dicevamo, non è casuale. Molto si sta parlando in questi tempi del recupero della memoria dell’artista che a Pescara ha avuto le radici formative, iniziando gli studi presso il Liceo artistico Misticoni, sotto l’ala creativa del professor Visca. Il Consiglio comunale ha approvato pochi giorni fa unanimemente la proposta di Di Iacovo di intitolare una strada a ‘Paz’: “ Iniziative come ‘via Andrea Pazienza’ o come questa biblioteca riaccendono a Pescara la memoria per artisti di questo genere e promuovono iniziative che riconoscono e fanno luce sui nuclei artistici della città (vedi i due licei), che esistono e agiscono ma pochi conoscono, inoltre – afferma di Iacovo – servono a ricordare che Pescara non ha dato solo luce ad altri geni artistici oltre a quello di D’Annunzio: la città quindi può avere tanti altri volti per essere rappresentata e per essere ricordata oltre che per Galeone e gli scandali politici”.
Da parte del prof. Sandro Visca, che per gran parte della sua vita ha avuto a che fare con i giovani, arriva il plauso per la So.Ha: “Encomio il vostro coraggio di giovani di esservi presi la responsabilità di far riflettere, in un momento difficile per il sociale, sulla realtà della problematiche giovanili. I ragazzi della vostra età sono disorientati da una società che li porta in una direzione sbagliata. Ci vogliono, invece, scintille come questa per accendere un fuoco più grande”.
Per Ettorre, invece, la figura di Pazienza ha un significato preciso e profondo: “Paz è scappato troppo presto da Pescara, perché non la riteneva culturalmente appetibile. Noi invece puntiamo ad una città che faccia riemergere e dia la possibilità ai giovani di esprimere la loro creatività e di arricchire la propria cultura, di concedere ai ‘giovani nuovi Paz’ la possibilità di venire fuori, senza dover scappare in altri lidi culturali. L’iniziativa è volta a sensibilizzare l’amministrazione riguardo l’importanza di una politica che valorizzi la cultura giovanile, con iniziative concrete per concedere ai giovani luoghi dove poter produrre cultura. Cultura per noi vuol dire anche creare nuove forme più consapevoli di partecipazione alle decisioni che ci circondano, non solo subirle”.
E il coordinatore della So.Ha conclude con un rammarico ed una speranza: “Ci dispiace moltissimo che, nonostante il nostro invito al sindaco Albore Mascia, nessun rappresentante dell’Amministrazione sia intervenuto qui oggi, ma confidiamo in un loro certo supporto nel prossimo futuro”.

Daniele Galli