Pineto, il Comune aderisce al progetto “Donne ora visibili”

pineto_assessore_tiziana_di_teccoPineto. Il Comune di Pineto aderisce al progetto “Donne ora visibili”. La notizia arriva direttamente dall’assessore alle politiche sociali Tiziana Di Tecco che la scorsa settimana ha sottoscritto a Pescara l’Accordo di Governance che coinvolge enti e associazioni della Regione. L’assessore Di Tecco ha partecipato al vertice pescarese in qualità di rappresentante dell’Ente d’Ambito Sociale n.7 “Costa Sud 1” che abbraccia i Comuni di Pineto, Silvi e Atri. “Il progetto “Donne ora visibili” è finalizzato”, ha spiegato l’assessore Di Tecco, “all’emersione del lavoro cosiddetto sommerso nel campo dell’assistenza e cura domiciliare. Stiamo in sostanza parlando di badanti. E’ certamente un progetto molto importante che intende sperimentare in maniera integrata strumenti d’azione volti a garantire la qualità delle prestazioni del lavoro di cura alle persone, meccanismi per lo sviluppo e la tutela delle competenze professionali in tale settore e forme incentivanti “mirate” all’emersione, alla regolazione e alla qualificazione delle prestazioni domiciliari, con obiettivi specifici”.

I punti fissati sono: contrastare le forme di lavoro sommerso nel campo dei lavori domiciliari di cura mediante azioni di supporto alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro; incentivare la professionalizzazione e la qualificazione del lavoro di cura e accrescere la qualità delle prestazioni; espandere il mercato dei servizi domiciliari di cura.
“Ma bisogna anche sensibilizzare l’opinione pubblica”, conclude l’assessore alle politiche sociali del Comune di Pineto, “sulle opportunità che tale professione può offrire sia come lavoro individuale, sia come lavoro organizzato, sui vantaggi della regolarizzazione e sui diritti da garantire a chi intende prestare assistenza familiare e domiciliare. In definitiva attivare un sistema di governance in grado di contrastare il lavoro sommerso delle numerosissime donne che si prendono cura dei nostri anziani e di tutti i soggetti affetti da particolari patologie che ne limitano l’autosufficienza, incoraggiando e sostenendo un’occupazione “tutelata” di qualità”.

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