Draquila, Sabina Guzzanti ospite a Roseto

sabina-guzzantiRoseto. La Protezione Civile è “corresponsabile” dei morti del terremoto aquilano. A dirlo è stata Sabina Guzzanti, che ieri sera ha presentato a Roseto il suo film “Draquila – L’Italia che trema” in un cinema Odeon gremito di persone.

Il Dipartimento, ha proseguito la Guzzanti nel corso del dibattito seguito al film, “non ha fatto il suo lavoro, era da un’altra parte”, all’isola della Maddalena impegnata per i preparativi del G8.

Tutto esaurito ieri sera, con due sale piene in ogni ordine di posti per seguire la pellicola che tante critiche ha sollevato da parte del governo nei giorni dello sbarco al Festival di Cannes, dove la Guzzanti ha ottenuto gli elogi della critica internazionale. Le due ore di Draquila sono state un reportage giornalistico disincantato del terremoto aquilano, dove sullo sfondo si sono stagliati i vari scandali che nel giro di un anno hanno colpito il governo di centrodestra, dall’affare Noemi sino sino a quello della cricca Balducci-Anemone. “Il mio film non vuole essere una contropropaganda a quella del governo, ma un ragionamento critico, lucido, duro”, ha detto la Guzzanti al termine della proiezione, sollecitata dalle domande del pubblico. “Credo che siamo stati noi i servitori dello Stato” e non gli esponenti delle istituzioni, che anzi “hanno testimoniato una cattiveria e una determinazione nel rubare sconcertanti”, ha spiegato.

Il film descrive L’Aquila, “la bella città”, piegata dal terremoto, con i campi della Protezione Civile nei quali venivano vietate le assemblee pubbliche e proibiti eccitanti quali caffè e Coca Cola, l’affare della ricostruzione, con i moduli del progetto Case costati qualcosa come 2700 euro al metro quadro, la martellante campagna mediatica messa in campo dal governo. Una città, L’Aquila, “che non credo verrà mai ricostruita, servirebbe un colpo di reni che al momento non vedo”, ha aggiunto la Guzzanti.

AC

 

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